Nuova vita per i pneumatici

Cinquant’anni fa l’esordio come costruttore dei tipici mulini idraulici olandesi. Oggi la società Van Aarsen, oltre ad essere leader nella tecnologia dell’industria per la produzione dei mangimi, esordisce nel settore dei macchinari per il riciclaggio dei pneumatici.

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Sintesi

Fondata nel 1949 nei Paesi Bassi, la Van Aarsen Interntional BV ha edificato e ampliato la propria conoscenza ed esperienza nel settore dei mangimi composti. Dagli anni ’70 ha intrapreso anche l’attività di riciclaggio dei pneumatici fino a divenire, oggi, un’azienda leader specializzata nell’offerta di soluzioni ad elevata tecnologia in entrambi i settori di mercato.

Cinquant’anni fa l’esordio come costruttore dei tipici mulini idraulici olandesi. Oggi la società Van Aarsen, oltre ad essere leader nella tecnologia dell’industria per la produzione dei mangimi, esordisce nel settore dei macchinari per il riciclaggio dei pneumatici.

A Panheel, paesino ruraleall’estremità sudorientale dell’Olanda, ha sede la Van Aarsen International BV. A pochi passi dagli uffici, un antico mulino idraulico di mattoni rossi fa mostra di sé e testimonia le origini societarie, che risalgono a cinquant’anni or sono. L’accesso al mulino è protetto da alcuni chiavistelli e pertanto le anatre nuotano indisturbate nel laghetto artificiale che fa da sfondo al moderno edificio in cui si svolge l’attività dell’azienda: la progettazione e la realizzazione di impianti per la produzione di mangimi “chiavi in mano”, che comprendono tutte le varie fasi del processo, cioè il deposito, il dosaggio, la pesatura, la macinazione e la pellettatura.

Parallelamente, la Van Aarsen si è dedicata al riciclaggio dei pneumatici e, sebbene il divario tra le due attività sembri enorme, il passo dagli impianti per la produzione di mangimi e pellet ai macchinari per triturare la gomma dei pneumatici è piuttosto breve, come sostiene Harold Schroijen, responsabile dell’assistenza vendite della Van Aarsen International BV. “La differenza è minima e, nelle fasi iniziali, il processo è analogo. Per questo ci siamo rivolti all’industria della gomma: possediamo già il know-how e ci occupiamo dell’intero processo”.

È alla fine degli anni ’70 che la Van Aarsen decide di intraprendere l’attività di riciclaggio della gomma ma, secondo Jacques Emons, product sales manager della Van Aarsen Rubber Technology BV, “era troppo presto perché, a quel tempo, c’era ancora uno scarso interesse”. Emons collabora con la Van Aarsen solo da marzo 2005, ma proviene da un’esperienza pluriennale proprio in questo settore specifico.

 

Oggi l’interesseè in crescita: i clienti della Van Aarsen sono imprenditori che intendono fare del riciclaggio della gomma un’attività remunerativa, società che operano nell’ambito della raccolta di pneumatici o rifiuti, nonché persone che desiderano impiegare il prodotto finale.

“Nella maggior parte dei paesi europei vige il divieto di interramento dei rifiuti e, con le direttive comunitarie in materia di pneumatici usati previste in futuro, urge un’alternativa. Attualmente molti pneumatici usati sono impiegati come combustibile nei cementifici”, puntualizza Schroijen.

Emons chiarisce che, contrariamente a quanto avviene durante la combustione della gomma, l’impatto ambientale del riciclaggio dei pneumatici è minore poiché nei processi di triturazione e macinazione la temperatura non supera mai gli 80 °C e non c’è pertanto l’emissione di sostanze chimiche nocive.

I trituratori sono macchine enormi ideate per trattare cinque tonnellate di gomma all’ora, l’equivalente di 900 pneumatici per autovetture o di 90 per autocarri. “I pneumatici sono fatti per resistere e questo procedimento è particolarmente arduo”, commenta Emons.

 

Le lame dei rotoridi grandi dimensioni triturano non solo la gomma e la fibra tessile, ma anche i cerchietti di acciaio che, nel caso di pneumatici per autocarro, sono particolarmente spessi, e li riducono in frammenti lunghi da 10 a 15 centimetri.

Questi raggiungono quindi il macinatore principale che provvede a separare la gomma dalla fibra tessile e dal 95% circa del ferro che compone la carcassa e a produrre pezzature da circa 22 millimetri. La miscela ottenuta è sottoposta a un processo di vagliatura in cui appositi magneti rimuovono le particelle ferrose residue e un sistema di filtraggio scinde le fibre tessili. Infine la gomma viene suddivisa nei vari canali di prodotto.

“Ulteriori operazioni di pulitura e macinazione consentono di produrre il granulato di gomma da 4 millimetri”, aggiunge Emons.

Uno dei principali impieghi della gomma riciclata sono le zolle artificiali per i campi di calcio.

“Per ottenere la massima praticabilità e le stesse caratteristiche di un tappeto erboso naturale occorre aggiungere da 5 a 10 chili di granulato di gomma per metro quadrato. La Scandinavia è uno dei principali acquirenti”.

 

I granuli di gommariciclata legati a poliuretano danno origine a mattonelle adatte per aree giochi, corsie per atletica e campi sportivi.

“Tra le altre applicazioni ci sono i pannelli antivibranti, nonché i pannelli per l’isolamento acustico e termico”, aggiunge Emons. “Quasi tutte le ruote dei contenitori mobili per rifiuti sono fatte di gomma vulcanizzata riciclata”.

Sebbene il riciclaggio della gomma sia solo una parte delle attività della Van Aarsen, con l’acquisizione, all’inizio del 2004, della società olandese Konings Rubber Technology, l’azienda ha intrapreso una strategia di espansione nel settore.

“Con questa operazione abbiamo acquisito macchinari e progetti di cui abbiamo utilizzato le parti migliori e i nostri tecnici stanno studiando il loro know-how”, dichiara Schroijen.

Dei 125 dipendenti della Van Aarsen ben 40 sono ingegneri. “Sono tanti, ma deve essere così dato che non vendiamo solo macchine, ma l’intero processo”, conclude.


Un‘ampia cooperazione

La realizzazione dell’impianto per il riciclaggio di pneumatici presso la Van Aarsen ha visto fin dall’inizio l’attiva partecipazione dell’Ingegneria dell’Applicazione della SKF Netherlands. I carichi elevati e la dinamica del processo hanno richiesto un progetto in grado di offrire lunghe durate di esercizio. Sia per il trituratore sia per il macinatore sono state imposte tolleranze ristrette sul gioco assiale del sistema di cuscinetti e sul disallineamento dell’albero principale.

Nella scelta dei cuscinetti, gli ingegneri dell’applicazione della SKF si sono avvalsi di propri metodi di calcolo che hanno permesso di ottimizzare il progetto delle macchine. I collaudi eseguiti hanno confermato la qualità dell’impianto.

L’assistenza tecnica offerta non è che una parte della più ampia collaborazione instauratasi tra la SKF e la Van Aarsen.

Da alcuni anni, le due aziende hanno optato per un rapporto di cooperazione più sistematico che vede il supporto dinamico della SKF allo sviluppo dei prodotti e delle attività della Van Aarsen, la quale ha scelto la SKF come fornitore esclusivo.