La Huayra: un vero condensato di tecnologia e di bellezza stilistica.

La Huayra: un vero condensato di tecnologia e di bellezza stilistica.

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La Huayra: un vero condensato di tecnologia e di bellezza stilistica.

Sette sono gli anni impiegati da Horacio Pagani ed il suo team di ingegneri per veder nascere la nuova Huayra, nome scelto per il progetto C9 dalla famosa casa costruttrice di San Cesario sul Panaro (MO).

Lo studio ha avuto inizio nel 2003, sull’onda del successo e del fervore che i primi anni 2000 hanno rappresentato per il mondo delle supercar: anni in cui nacquero la Bugatti Veyron, la Porsche GT, la Ferrari Enzo e la Mercedes McLaren SLR. In questo contesto, Horacio Pagani, in occasione del lancio della Zonda S Roadster, ha riflettuto e dato il via all’appassionante lavoro che oggi è divenuto piacevole realtà attraverso un bolide da 700 CV, motore V12 biturbo Mercedes AMG, cambio sequenziale Xtrac, capace di raggiungere i 370 Km/h.

L’elemento aria è stato determinante nella definizione del concetto formale di questa nuova supercar, dotata di portiere ad ali di gabbiano, e si è rivelato una fonte d’ispirazione molto forte, ricca di stimoli continui che hanno reso speciale questa hypercar, attraverso una concezione aerodinamica di derivazione aeronautica. In caso di frenata violenta e prolungata, ad esempio, i flap anteriori e posteriori si abbassano, al fine di agevolare la frenata.

Nella definizione delle dimensioni, Horacio Pagani ha pensato ad una vettura più lunga, con un passo di 70 mm maggiore rispetto a quello della Zonda, una posizione di guida leggermente più arretrata ed un abitacolo più spazioso. La silhouette sinuosa, snella e filante con linee che hanno un inizio ed una fine netti.

Sulle scelte di stile che sottendono alla creazione di questo modello, Pagani ha cercato di trovare una logica formale e soggettiva lavorando su otto modelli in scala, due modelli 1:1 e centinaia di disegni senza mai allontanarsi dall’idea originale, curandone accuratamente tutti i dettagli.

L’idea di base caratterizzante dal punto di vista stilistico è stata quella di inserire forme ellittiche affini al marchio Pagani, all’anteriore e al posteriore, mantenendo lo scarico centrale come completamento della linea dell’abitacolo; la zona dei fari che prosegue e si infila nella presa d’aria laterale superiore. L’aerodinamica attiva è stata sviluppata e validata scientificamente, tramite calcoli e innumerevoli prove aerodinamiche.

Grazie a questo lavoro si è giunti a concepire l’intera vettura come un’ala: è stato perciò necessario scavare la parte anteriore del fondo per prolungare il percorso dell’aria. Facendo ciò si è diminuita la differenza di velocità dell’aria tra la parte superiore e quella inferiore permettendo così di limitare la tendenza dell’auto a sollevarsi in velocità.

Le sospensioni attive anteriori e quattro flap alle estremità consentono un bilanciamento

ottimale con un cx (coefficiente di penetrazione) e un cz (coefficiente di carico verticale) variabile ed una minore area frontale.

L’attenzione all’ergonomia del pilota e al posizionamento dei comandi rimane così uno dei punti forti del marchio Pagani, che sulla Huayra ha previsto il volante multifunzione con palette del cambio, sedili avvolgenti ed un occhio sempre attento al comfort. Inoltre, vera chicca per intenditori è stato l’inserimento del meccanismo della leva del cambio completamente esposto alla vista che permette di vedere il movimento dei bracci che comandano la cambiata sequenziale. La console centrale in anticorodal accoglie poi uno schermo multi funzioni che fornisce i dati su impianto audio, navigatore, telefono Bluetooth e altri comandi. Anche il quadro strumenti è realizzato in alluminio e include un display per le funzioni vitali della vettura in modalità Sport e trip computer quando si viaggia in Comfort.

Il marchio da sempre al fianco di Pagani, vale a dire Mercedes AMG, ha accompagnato lo sviluppo di questa hypercar creando un motore davvero straordinario e leggero, un biturbo di oltre 700 HP e 1100 Nm di coppia che si integra perfettamente con la vettura, regalando la sensazione sottesa alla ricerca stilistica e strutturale dell’intera autovettura: quella di un aereo in fase di decollo.

Muovere una vettura di 1350 kg non era la sola stringente esigenza, l’erogazione della potenza doveva avvenire linearmente (non in due tempi) perché questo avrebbe creato problemi alla sicurezza o un intervento continuo dei dispositivi elettronici.

Mercedes-Benz AMG già cinque anni fa ha, inoltre, pensato all’ambiente creando il 12 cilindri più efficiente in termini di CO2 e consumo.

Pirelli ha poi creato pneumatici progressivi con un ottimo grip in ogni situazione ed un basso coefficiente di rotolamento. Ogni aspetto legato alla sicurezza è stato dunque curato non solo per conformarsi ai più elevati standard statunitensi ed europei, ma soprattutto per tenere conto della dinamica con la quale si verificano gli incidenti più frequenti su vetture ad alte prestazioni con motore posteriore come questa.

Huayra è composta da oltre 4000 parti, motore e cambio esclusi.

SKF è stata protagonista anche questa volta di una parte essenziale di questo appassionante processo ideativo e costruttivo studiato nei minimi dettagli, fornendo a Pagani i cuscinetti mozzo ruota anteriori e posteriori customizzati dall’ufficio campionatura di Airasca sulle specifiche esigenze di vehicle dynamics di questa straordinaria autovettura.

Insomma, un gioiello di tecnologia e di bellezza stilistica, alla cui realizzazione SKF ha contribuito attraverso la consulenza ingegneristica in campo applicativo, di cui la nostra azienda può vantare la leadership mondiale, in particolare nel settore cuscinetti e tenute per mozzo ruota, sia nell’ambito del motorsport da competizione, sia in quello delle autovetture ad alte prestazioni.