A tu per tu con un giovane campione

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Nick De Vries si racconta e parla dell’Unità Kart SKF.

Intervistiamo il quattordicenne Nick de Vries presso la pista di Lonato (BR), durante un periodo di relativa calma, al termine di un anno di gare caratterizzate da brillanti vittorie.

Primo nel Campionato KF3 del World Series Karting e del Campionato tedesco del KF3, Nick è animato dalla più profonda passione per questo sport. Un ragazzo piccolo nell’età e nel fisico, ma grande nell’abilità e nello stile di guida.

Col kart del Team Chiesa Corse-Zanardi ha raggiunto risultati davvero entusiasmanti, che lo vedono tra i favoriti alla corsa verso l’ambita possibilità di gareggiare nella più alta formula del motorsport. Paragonato da molte riviste sportive a Hamilton e con la grinta di uno Schumacher, Nick de Vries sembra assai determinato a seguire le loro impronte e approdare presto in Formula Uno.

È una giornata piuttosto uggiosa e il cielo non promette nulla di buono, ma Nick ci chiede subito se vogliamo vederlo correre. L’entusiasmo del vero kartista sprigiona dai suoi occhi e, prima che si metta il casco e risalga sul kart, facciamo in tempo a dire che vorremmo rivolgergli solo qualche domanda.

Nick, a che età hai iniziato a correre con il kart?

A quattro anni, in una pista preparata in un parcheggio privato. Mio padre mise mia sorella, di un anno più giovane di me, su un piccolo kart. All’inizio stetti a guardare. È lei che mi fece capire che non c’era nulla da temere e così il giro dopo ero anch’io sullo stesso kart e alla fine non volevo più scendere.

Da quel giorno, in cui sei salito per gioco, le cose sono molto cambiate. Oggi ti preoccupi solo di correre veloce o partecipi anche alle scelte tecniche di preparazione del kart prima della gara?

All’inizio, mi occupavo solo di spingere sull’acceleratore del mio kart e di pulirlo a fine gara, questo solo perché mi obbligava a farlo mio padre. Ora, mi piace trasferire le mie impressioni di guida al mio meccanico. Insomma, mi interessa avere un rapporto diretto con chi prepara il kart, il team Chiesa Corse-Zanardi e naturalmente anche con mio padre, che a suo tempo è stato anch’egli un campione in Olanda. Trovo che imparare aspetti tecnici mi aiuta a fare meglio anche in pista, a correre con maggiore consapevolezza, sfruttando tutte le migliorie possibili.

Questa consapevolezza pensi ti sia servita per vincere nel corso della passata
stagione?

Sì, certo. Abbiamo lavorato in team per realizzare quelle modifiche tecniche che mi hanno permesso di correre veloce, con affidabilità durante le gare più importanti.

Nick, dal 2008 corri con le Unità Kart SKF. Ci puoi dire quali sono le caratteristiche che ritieni “vincenti” di questo componente?

L’aspetto più importante è che permette un montaggio facilitato sull’asse posteriore del kart e, per il suo speciale design, elimina il rischio di disallineamenti rispetto al supporto, rendendolo più duraturo e conferendo maggiore rigidezza, il che si traduce anche in una maggiore precisione di guida.

Grazie Nick, allora, ci fai vedere come
corri sul bagnato, visto che sta iniziando
a piovere?

Certo, adoro guidare sotto la pioggia e portare il kart al limite, stai a vedere…