Con il vento giusto

La Bajaj Auto conta su un innovativo settore R&D e su metodi di gestione giapponesi per riconquistare la posizione di preminenza nel settore delle due ruote in India.

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Sintesi

La storia della Bajaj Auto risale al 1945, quando fu fondata con il nome M/s Bachraj Trading Corporation Private Limited. Nel 1959, la società ottenne la licenza del Governo indiano per produrre veicoli a due e a tre ruote. Oggi, la Bajaj Auto è il secondo costruttore di due ruote in India e il terzo nel mondo. È tuttora diretta dalla famiglia Bajaj.
La Bajaj Auto produce 200.000 moto al mese e l’obiettivo è raggiungere quota 300.000 nel prossimo anno. Le esportazioni in oltre 50 paesi costituiscono circa il 10% delle vendite, ma la società, che è il principale esportatore di due e tre ruote in India, intende ampliare questa distribuzione. Nei piani societari c’è anche la costruzione di uno stabilimento di produzione in Nigeria e di uno in Indonesia.
La Bajaj Auto è leader nella costruzione di motoveicoli a tre ruote, utilizzati in molte città dell’India come minitaxi. In produzione ci sono anche tre ruote ecologici che impiegano carburanti alternativi, quali il gas naturale compresso. Per la fine del 2006 è programmato il lancio di un tre ruote a batterie.

La Bajaj Auto conta su un innovativo settore R&D e su metodi di gestione giapponesi per riconquistare la posizione di preminenza nel settore delle due ruote in India.

C’era un tempoin cui le persone facevano la fila per acquistare gli scooter prodotti dalla Bajaj Auto, leader indiscusso in India in questo settore. Purtroppo, alla fine degli anni ’90, il mercato cambiò e i clienti cominciarono a preferire le motociclette agli scooter, con evidenti notevoli difficoltà per la società in questione.

N. H. Hingorani, vice presidente della Bajaj Auto, racconta come questo mutamento abbia forzato la società a orientarsi dagli scooter alle motociclette. Oggi l’azienda sembra poter aspirare di nuovo al primo posto e non può che rallegrarsi dei progressi compiuti. “Occupiamo un posto di rilevanza sia nel segmento premium sia nel segmento entry”.

L’incremento della produzione di motoveicoli è stato pari al 35% annuo, tasso di oltre due volte superiore a quello della crescita industriale, sostiene Hingorani, portando la quota di mercato dell’azienda al 33% circa nel mese di febbraio 2006 – il livello massimo mai raggiunto.

Riconvertire la produzione non è stato facile, tuttavia, in quanto, solo nel 1996, i motoveicoli rappresentavano appena il 10% dell’attività della Bajaj Auto. Per essere competitiva, la società ha sviluppato una nuova linea di motociclette ad alto rendimento energetico.

Nel frattempo ha anche ridotto il numero di fornitori da 800 agli attuali 200. “Abbiamo voluto mantenere solo i fornitori consapevoli dell’importanza della qualità e in grado di contribuire allo sviluppo più rapido di nuovi prodotti”, continua Hingorani. Un minor numero di fornitori ha permesso all’azienda di raggruppare gli acquisti.

Frutto della visione concepita dall’amministratore delegato, Rajiv Bajaj, nel 1999 è stato inaugurato un nuovo stabilimento a Chakan, nell’India occidentale, sorto per produrre motoveicoli della migliore qualità.

Contestualmente, la Bajaj Auto ha introdotto in tutti i suoi stabilimenti il concetto giapponese di Total Productive Maintenance, TPM, che persegue l’integrazione fra produzione e manutenzione nella condivisione degli obiettivi di produttività e qualità, attraverso il coinvolgimento e la motivazione delle risorse umane. Tale filosofia è stata estesa anche a 30 venditori strategici.

 

Sandesh M. Tamhane,senior manager dello stabilimento di Chakan, illustra la nuova cultura aziendale: “Abbiamo scelto di assumere solo persone fresche di studi piuttosto che persone con esperienza. Oggi lo staff conta 950 persone, il 70% delle quali è costituito da ingegneri, che contribuiscono costantemente al miglioramento delle attività. Non vogliamo agire da supervisori, desideriamo piuttosto una forza lavoro efficiente su tutti i fronti”.

Nel 2002 il settore ricerca e sviluppo della Bajaj Auto ha realizzato una nuova moto, la Pulsar, le cui vendite hanno portato la società alla guida del segmento premium negli ultimi quattro anni. In passato la Bajaj Auto aveva collaborato con la Kawasaki per alcuni prodotti, ma questo progetto è frutto esclusivamente del lavoro interno.

Lo stesso settore si è altresì dedicato allo sviluppo della tecnologia DTS-i, che prevede l’integrazione di due candele per cilindro con l’iniezione digitale per aumentare le prestazioni del motore.

“Questa tecnologia non era mai stata applicata ai motoveicoli prima d’ora”, spiega Hingorani. “I clienti possono beneficiare di un miglior rendimento del carburante e di una guida più confortevole”.

La Bajaj Auto ha imparato a reagire prontamente ai cambiamenti del mercato: i nuovi modelli vengono oggi ammodernati ogni due anni e in programma ci sono motoveicoli di cilindrata superiore.

“Si tratta di una strategia aziendale integrata, che parte dall’immettere sul mercato i prodotti che i clienti desiderano”, commenta Arvind Gupta, General Manager. “Siamo orientati alle esigenze dei clienti e miglioriamo continuamente i nostri prodotti”.


La SKF va al passo con la Bajaj Auto

Nel 2005, la SKF ha ottenuto dalla Bajaj Auto la qualifica di fornitore privilegiato e, come tale, fornirà la maggior parte dei cuscinetti radiali a sfere che occorrono per i nuovi prodotti.

“La qualità è il fattore più importante”, afferma N.H. Hingorani, vice presidente della Bajaj Auto. “Non siamo mai stati tentati da offerte di cuscinetti più economici”.

La SKF affianca la Bajaj Auto nel lancio di nuovi prodotti e nelle fasi di ammodernamento, oltre a collaborare con il settore ricerca e sviluppo della società già nella fase concettuale dei nuovi progetti. I cuscinetti forniti dalla SKF sono spesso specifici per tipo di motoveicolo. Le consegne avvengono secondo necessità e con ritmi tali da consentire alla Bajaj Auto di limitare le giacenze.

La SKF fornisce altresì unità per la lubrifi­cazione e mandrini per macchine utensili.