Dalla parte delle donne

La Volvo presenta la nuova concept car, appositamente studiata per professionisti e amanti dell’indipendenza. E per dare voce al punto di vista delle donne, un team interamente al femminile.

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Sintesi

La «Your Concept Car» è equipaggiata con sei attuatori SKF CATR 21, due dei quali inseriti nel pannello dei comandi, posteriormente al volante, altri due impiegati per controllare rispettivamente il poggiatesta e l’altezza della cintura di sicurezza. Infine, gli ultimi due, posizionati nei sedili anteriori, fanno abbassare le soglie mobili per facilitare l’entrata e l’uscita dall’abitacolo.
L’esecuzione modulare degli attuatori CATR 21 permette l’agevole intercambiabilità secondo le esigenze del cliente. I CATR 21 sono stati scelti per la YCC proprio per la loro estrema flessibilità.
«Volevamo degli attuatori molto silenziosi e poco ingombranti perché lo spazio era un problema e questi criteri sono stati determinanti ai fini della scelta», afferma Shahriar Ravari, project manager dei sistemi elettrico e telematico della YCC».
La SKF ha fornito anche le unità di controllo ZDV per gli attuatori.

Alla sua apparizione al Salone di Ginevra, lo scorso marzo, la nuova Volvo YCC (Your Concept Car) ha destato grande meraviglia. Aspetto futuristico, apertura ad ali di gabbiano e dotazioni tecnologiche d’avanguardia per un target di utenza che la Volvo definisce la donna «premium», cioè una professionista ad alto reddito, con esigenze precise e idee chiare, ribattezzata «Eva» dal team di progetto, che la vede come una donna fiera della propria indipendenza, socialmente attiva, amante della famiglia, sempre in movimento. «Una donna che desidera un’auto che si prenda cura di lei piuttosto che il contrario, una donna che vuole le cose a modo suo», sostiene Tatiana Butovitsch Temm, communications manager del progetto.

Indubbiamente, come sottolineato dalle statistiche, Eva è l’emblema di un nuovo e crescente segmento di mercato: le donne professioniste .

Dietro le quinte
Protagonista della creazione di quest’auto è un team di otto donne, tutte prive di precedenti esperienze nel campo della progettazione di concept car, fattore ritenuto vantaggioso poiché presuppone la mancanza di preconcetti e una completa apertura mentale, come spiegato dalla Temm. 

Carta vincente del gruppo è stato il modo di comunicare e di prendere decisioni, «tutte rigorosamente stabilite durante le riunioni, non lungo i corridoi, e prontamente corrette se giudicate sbagliate. In pratica, nessuna personalità predominante», ha precisato la Temm.

La comunicazione al femminile, hanno spiegato le componenti del gruppo, è stata un’esperienza liberatoria. «Capirsi immediatamente perché si parla lo stesso linguaggio è un vero sollievo. Comunicare con gli uomini presuppone il pensare a come esprimersi per essere capite, mentre tra donne non è necessario», chiarisce Lena Ekelund, vice direttore tecnico del progetto. 

Il gruppo ha dovuto comunicare molto anche con fornitori e clienti. Tra i fornitori, Anna-Karin Longnell, ingegnere presso la SKF Automotive Division, dichiara: «La differenza sostanziale che ho riscontrato in questo progetto è stato il maggior numero di persone coinvolte e il maggior dialogo sulle azioni intraprese. Probabilmente per il diverso modo di lavorare e comunicare delle donne».

Nel limite del possibile, anche presso i fornitori, il gruppo ha cercato di comunicare con delle interlocutrici.

Non per questo gli uomini sono stati esclusi. Per esempio, Shahriar Ravari della Consat Engineering di Göteborg, in Svezia, è il project manager dei sistemi elettrico e telematico della YCC, che ha scelto gli attuatori SKF per il movimento di tipo lineare all’interno della vettura.

Per la sua esperienza, maturata come consulente presso società a prevalenza maschile, Ravari ritiene che, in generale, le donne stiano vivendo un momento difficile in cui devono mettersi alla prova. Questo gruppo ha comunque saputo svolgere un ottimo lavoro, prendendo le decisioni giuste al momento giusto, con grande professionalità e impegno.

Nascita di un’idea
L’idea della «Your Concept Car» nasce già negli anni 80, quando la Volvo istituisce un gruppo di riferimento formato da donne, a cui segue un analogo gruppo in California, costituito da un campione di potenziali acquirenti donne. Compito dei gruppi era visionare e valutare i nuovi modelli di autovetture per incidere, coi loro pareri,  sulle caratteristiche e le funzioni delle auto Volvo. 

Su questa scia, nasce spontanea l’idea di un’auto interamente progettata e gestita da donne, che occorreva solo far diventare realtà.

«Per influenzare realmente il progetto, sentivamo che tutte le decisioni relative all’auto dovevano essere prese da donne. Ciò non significava però escludere gli uomini che, al contrario, sono stati numerosi», afferma Camilla Palmertz, project manager.

Nel giugno 2002, Palmertz, Temm e altre colleghe del gruppo presentano l’idea a Hans-Olov Olsson, Presidente e Direttore Generale della Volvo, che l’accoglie con entusiamo. Il semaforo verde scatta ad Ottobre 2002 e nel dicembre dello stesso anno il gruppo riceve i finanziamenti necessari. Dal quel momento al lancio dell’auto al Salone di Ginevra ci sono voluti 14 mesi.

Magnus Johansson, Direttore delle risorse umane alla Volvo al tempo dell’avvio del progetto e attualmente in SKF come Group Six Sigma Champion, descrive l’YCC come un progetto partito dalla base e non, al contrario, dal vertice. Ricorda anche di aver esortato a non enfatizzare troppo il genere femminile del gruppo per non rischiare di far apparire il progetto una celebrazione della Volvo come azienda che offre pari opportunità a entrambi i sessi.

Johansson ritiene anche che il progetto abbia fatto crescere la consapevolezza del talento delle donne nello staff, oltre a mettere in evidenza la capacità della Volvo di affrontare sempre nuove sfide. «Si è trattato di un progetto sorprendente, che ci può insegnare molto, soprattutto che le cose possono essere fatte bene anche diversamente da come siamo abituati», conclude Johansson.


Un’ostrica con molte perle
Comodità, visibilità, ergonomia, capacità di carico sono le caratteristiche salienti della «Your Concept Car» Volvo, studiata per le donne della categoria «premium».

Numerose le idee innovative contenute in questa concept car: sedili anteriori a forma di cucchiaio con soglie mobili che si abbassano per rendere più agevole l’accesso e l’uscita dall’abitacolo; poggiatesta con intaglio per pettinature a coda di cavallo; una consolle centrale che scorre all’indietro per aprire un ampio scomparto, in cui riporre borsetta e portatile, e un vano frigo. Per ricavare questo spazio tra i due sedili anteriori, i comandi della leva del cambio sono stati spostati sul volante.

I tipici sedili posteriori a tre posti sono stati sostituiti da due comode poltroncine tipo quelle del cinema, con cuscini ripiegabili contro lo schienale per far posto a borse dello shopping e bagagli.

Per facilitare il parcheggio parallelamente al marciapiede, la concept car è dotata di un sensore «Space Check», novità assoluta per il mercato, in grado di controllare che vi sia spazio a sufficienza. Premendo due volte il tasto assistenza si aziona automaticamente il volante che permetterà di eseguire una manovra perfetta, mentre al guidatore non resta che dosare acceleratore e freni

Sebbene la potenza non sia una priorità, il motore è un turbo a cinque cilindri PZEV (Partially Zero Emission Vehicle) da 2,4 litri, con Integrated Starter-Generator ISG60V, che arresta il motore quanto il semaforo è rosso per limitare le emissioni inquinanti.