Il contributo SKF ad AITC-AIT 2006
La partecipazione alla 5a Conferenza Internazionale di Tribologia ha rappresentato una nuova opportunità per presentare i rilevanti apporti dell’azienda nell’ambito della manutenzione predittiva e proattiva
Parma, 20-22 settembre 2006: alla presenza di un centinaio di professori universitari, ricercatori, esperti del mondo aziendale provenienti da tutto il mondo, si è tenuta la 5a edizione della Conferenza Internazionale di Tribologia, organizzata dalla AITC (l’International Tribology Conference dell’Associazione Italiana di Meccanica Teorica e Applicata) e dall’AIT (l’Associazione Italiana di Tribologia, che ha tra i soci fondatori anche SKF).
Sotto gli auspici (e nelle aule) dell’Università degli Studi di Parma, per tre giorni si sono tenuti oltre 80 interventi, raggruppati in differenti aree: rivestimenti e trattamenti superficiali, teoria del contatto, frizione e usura, lubrificazione, monitoraggio, nanotribologia, tenute e simulazione. Il tutto organizzato in percorsi omogenei, che consentivano ai partecipanti di seguire contributi di aree differenti, ma di ambito comune (produzione industriale, applicazioni bio-mediche eccetera).
Durante l’AITC-AIT 2006, Luca Lemma, SKF Reliability Systems, ha tenuto di fronte a una quarantina di esperti una conferenza dal titolo “Il processo di manutenzione predittiva nell’industria moderna: analisi dei cuscinetti nei macchinari”.
Un intervento apprezzato non solo per il contenuto teorico, ma anche per i risvolti pratici e applicativi; non a caso, molte domande effettuate al termine erano rivolte a esaminare gli aspetti strategici e “culturali” del tema trattato. E il conseguente dibattito ha messo in luce alcune tendenze in atto nel moderno mondo industriale, come la volontà da parte dei maggiori OEM di trasformare le “vecchie” attività post-vendita in service, con vantaggi per tutte le realtà interessate.
Ancora una volta, SKF ha portato il contributo della propria conoscenza a un evento che ha visto coinvolti studiosi provenienti da oltre venti paesi del mondo (tra cui Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania Spagna, Israele, Russia). Un contributo tanto più apprezzato in quanto supportato ormai da numerosi casi di successo ed esempi applicativi concreti presso alcune delle maggiori aziende industriali italiane e straniere.