Il Polo della meccatronica piemontese

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Nasce in Piemonte un polo di sessanta imprese voluto dalla Regione e gestito dall’Unione Industriale.

La crisi si supera anche grazie a iniziative come il polo della Meccatronica (settore che unisce le competenze di meccanica ed elettronica), primo in Italia, voluto dalla Regione Piemonte e gestito dall’Unione Industriale di Torino. Il polo riunisce 60 aziende, piccole, medie e grandi, 6 centri di ricerca, 10 mila addetti, quasi 2 miliardi di fatturato e 10 milioni di dotazione pubblica dei 60 destinati ai Poli dell’Innovazione dalla Regione. Tra le aziende partecipanti citiamo Comau, Skf e Prima Industrie, Olsa Cornaglia, Fidia e tra i centri di ricerca il Politecnico di Torino, Inrim, Istituto Superiore Mario Boella, Csp e Environment Park.

L’obiettivo del polo torinese e dell’iniziativa è sviluppare la capacità innovativa delle singole imprese che mettono in rete risorse materiali e immateriali, trasferire tecnologie, nonché accedere alle reti di ricerca internazionali. In sintesi, ampliare le opportunità di business attraverso la crescita dell’internazionalizzazione.

Ha preso così vita il primo esempio in Italia dei cosiddetti “Poli di innovazione”, una sorta di evoluzione naturale dei distretti industriali voluti dall’Unione Europea che fino a oggi ha trovato una grande risposta soprattutto in territorio francese.

Sul nostro territorio sono dodici i soggetti gestori a tenere le redini dei poli di innovazione, insieme a un universo di piccole, medie e grandi imprese, ma anche di organismi di ricerca ed enti che lavorano per trasferire in campo industriale le scoperte del mondo accademico.

Tradotto in concreto, il Mesap (Polo Regionale della Meccatronica e dei Sistemi Avanzati di Produzione), consentirà alle imprese piemontesi, impegnate nella meccatronica, di fare squadra sia per sviluppare nuovi prodotti e sistemi di produzione tecnologicamente avanzati, sia per esplorare nuovi mercati. Sono già stati presentati e avviati 15 progetti al cui sviluppo sta collaborando circa la metà delle aziende del polo, nei settori automotive, aeronautica, ferroviario, biomedicale e chimico.