Le unità cuscinetto SKF prendono l’ascensore

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La produzione di un cuscinetto di derivazione automotive montato con successo su un argano per ascensori, consolida la collaborazione tra la
Montanari Giulio & C. e SKF.

La storia della Montanari Giulio & C. è scandita da importanti successi che hanno trasformato progressivamente l’azienda da piccola officina meccanica produttrice di pulegge di rinvio e componenti meccanici ad azienda leader a livello mondiale nella produzione di argani e componenti meccanici per ascensori. La produzione del primo argano risale agli inizi degli anni ’70 e da allora è in continua crescita. Nuovi spazi, continui investimenti in tecnologia, sviluppo di nuovi prodotti e il forte interesse nei confronti della qualità hanno permesso all’azienda di ampliare la propria gamma di argani e di svilupparli tecnicamente per rispondere alle esigenze imposte dal mercato.

Dal punto di vista tecnico la Montanari Giulio & C. collabora da anni con la SKF, testando e affinando nuove soluzioni in grado di accrescere le prestazioni degli argani in termini di durata di esercizio, silenziosità di funzionamento e, non ultimo, di affidabilità.

L’ultima evoluzione in termini di tempo è l’integrazione di un’unità cuscinetto SKF serie BAH sull’albero di ingresso del riduttore direttamente collegato al motore elettrico. Si tratta di un’unità a doppia corona di sfere a contatto obliquo dotata di anelli di tenuta integrati e grasso speciale (Fig. 1). L’unità è in grado di reggere le forti spinte assiali derivanti dall’ingranamento vite senza fine-ruota elicoidale, ma anche di sostenere il carico radiale fungendo da supporto per l’albero. Tale soluzione sostituisce sia l’impiego di una coppia di cuscinetti a contatto obliquo appaiati sia quello di una bronzina abbinata a un cuscinetto assiale a sfere.

Il miglioramento delle prestazioni è garantito principalmente da:

• La completa eliminazione della contaminazione all’interno del cuscinetto garantito dalla tenuta “R-Safe +” (brevetto SKF)

• Grasso speciale SKF

• Un corretto precarico in funzionamento in grado di massimizzare la durata e dare rigidezza assiale al sistema.

La tenuta SKF “R-Safe+” (Fig. 2) è composta da due parti: un flinger in acciaio inox e un anello in gomma NBR con molla di precarico. La drastica riduzione della contaminazione all’interno del cuscinetto è assicurata dal disegno innovativo della tenuta: i due punti di contatto, uno assiale e uno radiale, creano, infatti, una barriera efficace sia all’ingresso di particelle contaminanti sia dell’olio che lubrifica l’ingranamento. Quest’ultima caratteristica rende la nuova unità SKF BAH-0164 impiegabile anche in argani con disposizione verticale, ossia quando l’unità cuscinetto si trova immersa nel bagno d’olio. La presenza di una tenuta integrata consente montaggi rapidi e protegge il cuscinetto dalla sporcizia già nella delicata fase di calettamento.

La camera interna del cuscinetto è riempita con un grasso SKF speciale a lunga durata con alta scorrevolezza ed alta silenziosità, proprietà richieste da questo tipo di applicazione.

Ultimo ma non minimo vantaggio di questa unità, che ha consentito un notevole incremento delle prestazioni dell’argano Montanari, è il precarico studiato ad hoc. In generale, l’effettiva durata di un cuscinetto a contatto obliquo appaiato dipende anche dal precarico assiale che si raggiunge durante il funzionamento. L’AFC (Advanced Fatigue Calculation) è un calcolo di durata avanzato, eseguito con software sviluppati internamente che la SKF è in grado di fornire ai clienti. Tale approccio di calcolo è in grado di prendere in considerazione tutti i fattori che influenzano la vita di un cuscinetto, tra cui proprio il precarico in esercizio. Diagrammando la curva di durata SKF AFC in funzione del precarico, si ottiene un punto di massimo sempre quando l’unità cuscinetto lavora con un leggero precarico, come si può vedere dalla Fig. 3.

Grazie a questo accurato calcolo, la SKF è in grado di determinare la curva di durata/precarico per ogni singolo caso e fornire i dati di montaggio (tolleranze dimensionali di albero e sede e coppia di serraggio su anello esterno e sui due semianelli interni) al fine di ottenere il precarico in esercizio che massimizza la durata di esercizio.

Impiegare negli argani, come in molte altre applicazioni industriali, le unità cuscinetto integrate SKF, significa infine ridurre il numero di componenti da ordinare e successivamente, da montare sulle macchine. Un ulteriore contributo della SKF al progresso tecnologico in termini di prestazioni, ma anche di riduzione del numero di componenti totali costitutivi della macchina.

L’esperienza secolare della SKF si dimostra ancora una volta l’arma vincente nella ricerca di soluzioni innovative a tutto vantaggio dei propri clienti.