L’effetto “bridge” contagia lo stabilimento

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Energia, motivazione, coinvolgimento: l’applicazione dei principi del Manufacturing Excellence Bridge a Bari è stata vissuta da tutto lo stabilimento come un’occasione per migliorare sotto ogni punto di vista il lavoro quotidiano.

Operai e maestranze che vanno volontariamente in fabbrica durante la cassa integrazione per fare addestramento su un nuovo metodo di lavoro: no, non si tratta di una provocazione, ma dell’effetto “Bridge” allo stabilimento SKF di Bari, dove l’applicazione della metodologia del Manufacturing Excellence Bridge (MEB) è stata vissuta da tutto il personale come una straordinaria occasione di crescita individuale e collettiva. “Un percorso, non un progetto – precisa Francesco Favia, coordinatore da luglio 2009 delle iniziative legate al MEB – perché l’obiettivo non è raggiungere soltanto un risultato, ma assimilare un cambiamento culturale che sta trasformando il nostro approccio al lavoro”.

Il cambiamento culturale in questione è la messa in pratica di una serie di principi che tendono all’eccellenza operativa. Come per gli altri stabilimenti italiani, il percorso del “Bridge” a Bari è iniziato anni fa, più precisamente nel 2007, quando vennero convocati i primi meeting informativi per trasferire ai dirigenti i concetti fondamentali di questo percorso.

Un impegno proseguito nel 2008 con le sessioni aperte al personale di stabilimento, prima di giungere, nel 2009, alla convocazione dei “daily management”, riunioni che coinvolgono su tre differenti livelli tutto il personale di fabbrica: addetti al canale e capi squadra (primo livello), responsabili di produzione, capi canale e rappresentanti delle funzioni di staff (secondo livello) e i responsabili di reparto con il Direttore dello stabilimento (terzo livello).

Ruoli differenti, ma orientati verso un fine comune: quello di identificare, condividere e risolvere con azioni concrete i problemi dei canali produttivi e le deviazioni di carattere organizzativo rispetto a uno standard di performance definito. “La sorpresa più bella – aggiunge Ernesto Paglia, Responsabile delle Risorse Umane – è stata vedere come hanno vissuto questo cambiamento gli addetti ai canali: hanno subito compreso che i veri protagonisti del Manufacturing Excellence Bridge sarebbero stati loro, e hanno reagito mostrando energia, motivazione e coinvolgimento”.

Tra i protagonisti del “Bridge” c’è anche Alberto Tosi, nominato Direttore lo scorso 1° febbraio, che sottolinea i vantaggi che la condivisione ha portato alla vita quotidiana in fabbrica: “Ci stiamo rendendo conto che è sufficiente far dialogare le persone per risolvere la maggior parte dei problemi sui canali. La comunicazione fatta attraverso i daily management, inoltre, ci ha permesso di migliorare aspetti organizzativi che fino a ieri erano poco considerati.

Ognuno di noi sa che la condivisione permette di superare molti ostacoli, ma il Manufacturing Excellence Bridge ci ha finalmente offerto una lingua comune e le procedure adeguate per mettere in pratica un principio teorico”.