Lena Treschow Torell – Missione: la tecnologia a vantaggio della società
Gli sviluppi tecnologici degli ultimi 50 anni hanno spinto la globalizzazione e sollevato milioni di persone dall’indigenza. È quanto sostiene Lena Treschow Torell, già president della Royal Swedish Academy of Engineering Sciences. Per lei, la tecnologia continua a essere la risposta a problemi quali i cambiamenti climatici e la scarsità delle risorse energetiche.
Sintesi
Età: 62
Residenza: Stoccolma
Famiglia: sposata con Michael Treschow (chairman di Ericsson e Unilever), madre di tre figlie avute da un precedente matrimonio e di due figli “acquisiti”
Interessi: lavoro, ricerca
Hobby: stare all’aperto, fare trekking e giocare a golf
Film preferito: Four Shades Of Brown (titolo originale Fyra nyanser av brunt), di Tomas Alfredson
Libro preferito: Il sogno di August Strindberg e Il cacciatore di aquiloni, di Khaled Hosseini.
Gli sviluppi tecnologici degli ultimi 50 anni hanno spinto la globalizzazione e sollevato milioni di persone dall’indigenza. È quanto sostiene Lena Treschow Torell, già president della Royal Swedish Academy of Engineering Sciences. Per lei, la tecnologia continua a essere la risposta a problemi quali i cambiamenti climatici e la scarsità delle risorse energetiche.
ondata nel 1919, la Royal Swedish Academy of Engineering Sciences è, nel suo genere, la più antica accademia del mondo. In quanto promotrice dello scambio della conoscenza e della mediazione tra mondo accademico, economia e politica, l’accademia svolge un ruolo decisamente lungimirante nel determinare il futuro della società. Tale funzione si era ulteriormente accentuata sotto la direzione di Lena Treschow Torell, apportatrice di un’esperienza consolidata in tutti e tre i settori.
Docente di fisica e membro del Globalization Council del governo svedese, la signora Treschow Torell siede anche nei consigli di amministrazione di numerose società multinazionali (compresa la SKF). Questi ruoli la pongono nella condizione di partecipare a vari progetti di alto livello, sia in ambito nazionale sia internazionale. Per lei, la ricerca e la tecnologia finalizzate al beneficio della società sono fattori trainanti tanto per l’accademia quanto per se stessa.
“Nella storia dell’umanità, mai prima d’ora così tante persone sono passate in poco tempo dalla povertà al benessere”, commenta Treschow Torell.
“Ci sono meno persone che soffrono la fame e la malnutrizione è in rapida diminuzione, così come lo è l’incidenza del lavoro infantile, grazie al numero crescente di società che offrono opportunità di lavoro nei paesi emergenti, il che permette ai genitori di mandare a scuola i propri figli”. Secondo Treschow Torell, questo è il risultato di un aumento degli scambi commerciali e di economie integrate, che, a loro volta, sono il prodotto della globalizzazione.
Nonostante l’impatto ambientale prodotto dall’intensificarsi di fenomeni quali l’industrializzazione, il traffico e l’urbanizzazione, ella ritiene che la moderna tecnologia abbia migliorato la qualità della vita a centinaia di milioni di persone.
Treschow Torell si riferisce ai progressi ottenuti da alcune grandi città: “Negli anni ‘50, ogni anno a Londra morivano decine di migliaia di persone a causa delle emissioni di particolato prodotte dal riscaldamento a carbone. Oggi l’acqua nel centro di Stoccolma è così pulita da poterci nuotare dentro, e la qualità dell’aria di Tokyo, per esempio, è nettamente migliorata”.
Si potrebbe obiettare che il progresso tecnologico e il miglioramento delle condizioni di vita sono positivi solo in parte, basti pensare ai cambiamenti climatici e al depauperamento delle risorse naturali. Ma, nonostante concordi sul fatto che queste minacce sono reali, Treschow Torell rimane ottimista.
“In passato siamo riusciti a contrastare le sfide ambientali con l’aiuto della tecnologia. I problemi attuali sono indubbiamente più gravi, ma abbiamo le capacità per risolverli”.
Treschow Torell sottolinea che le decisioni politiche e la cooperazione internazionale sono ugualmente importanti. Tra il 1998 e il 2001, in qualità di research director presso il Joint Research Centre della Commissione Europea di Bruxelles, si è resa conto dell’importanza dei ricercatori e degli scienziati nel fornire alle istituzioni politiche gli input per i processi decisionali.
“Ho capito quanto i responsabili delle decisioni abbiano oggi bisogno degli scienziati per prendere posizione su argomenti complessi, spesso di natura etica, quali gli ogm o i prodotti farmaceutici. Come scienziati possiamo offrire le basi e gli argomenti per le decisioni politiche, ma non dobbiamo arrivare alla decisione ‘giusta’”.
È suo parere che le decisioni politiche siano importanti anche quando si tratta di tutelare le capacità minime di ricerca di una nazione. I finanziamenti pubblici dovrebbero essere destinati alle aree in cui il paese detiene un vantaggio competitivo, sulla base dell’esperienza e della tradizione.
“Sono a favore di una strategia nazionale, perseguita ad alto livello governativo, che stanzi le risorse alle industrie che contribuiscono maggiormente alla crescita economica del paese, in un’ottica di 10-15 anni. La Svezia non ha ancora una strategia di questo tipo”.
Per quanto riguarda la ricerca specialistica applicata, spesso viene dato mandato alle società private di reperire i fondi necessari, soprattutto quando i risultati possono essere tradotti in beni commerciabili. La stessa Treschow Torell fa parte della comunità commerciale e non vede alcun problema nei finanziamenti da parte di imprese private che controllano anche determinate aree di ricerca. Sottolinea che le grandi imprese mondiali svolgono un ruolo importante nel trasferire la tecnologia ai mercati emergenti.
“Le multinazionali hanno contribuito allo sviluppo della democrazia e del benessere sociale in tutto il mondo”. Tuttavia occorre controllare la crescita di potere di queste società per impedire che la situazione possa essere percepita dal pubblico come una mancanza di democrazia.
Secondo Treschow Torell,la soluzione consiste nell’istituire un insieme di regole volto a garantire una base di trasparenza e stabilità di cui beneficerebbe tutto il mondo delle imprese.
Le società hanno bisogno di stabilità, ma anche di persone competenti, capaci di far fronte alla concorrenza globale. Nei paesi industrializzati, per molte società è diventato difficile assumere personale, soprattutto quando sono richieste competenze tecniche. Treschow Torell, che è presidente di Euro-CASE, l’European Council of Applied Sciences, Technologies and Engineering dice che l’Europa si trova di fronte a questo problema.
“Per diversi anni l’interesse degli studenti per la formazione di carattere scientifico è costantemente diminuito – a eccezione della Svizzera, dove è sempre prevalso un atteggiamento positivo verso l’ingegneria. Sebbene Svezia e Germania vantino una lunga tradizione in questo campo, le nuove generazioni non l’hanno coltivata nella stessa misura. Anche gli Stati Uniti hanno problemi analoghi, ma li gestiscono meglio che in Europa, grazie alla loro capacità di attirare gli studenti asiatici, i quali colmano la perdita di competenza”.
Al momento, tuttavia, Treschow Torell segnala un certo ritorno agli studi tecnici e uno dei motivi di questa ripresa è la globalizzazione.
“Il numero di studenti che si iscrivono alle facoltà scientifiche ha finalmente ricominciato ad aumentare, e penso che ciò sia in parte dovuto al fatto che sempre più giovani si rendono conto che in un’economia globalizzata è indispensabile la competenza”.
Sebbene abbia lasciato la sua posizione di president dell’Academy nell’agosto del 2008 per dedicare più tempo ai numerosi incarichi nei vari consigli di amministrazione, la signora Treschow Torell all’inizio del 2009 vi tornerà per assumere il ruolo di chairman. Posizione diversa, ma stessa missione: promuovere la tecnologia a vantaggio della società.