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Oltre a oltre a compromettere il prestigio di marchi consolidati, la contraffazione costituisce un rischio per le attività e l’incolumità degli ignari acquirenti.

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Sintesi

Lotta alla contraffazione

Per la SKF, così come per altre aziende rinomate, la falsificazione dei propri prodotti è una sfida seria, che impone l’adozione di misure atte a impedire che i clienti cadano vittime di azioni fraudolente.
Sbaglia chi pensa che la contraffazione dei cuscinetti sia un fenomeno limitato all’Asia, o che i cuscinetti falsi siano venduti a prezzi nettamente inferiori. In verità, i cuscinetti falsi costano come quelli autentici e li si può trovare dappertutto, senza alcuna eccezione.
Quel che è peggio è che non tutti i clienti prestano attenzione a dove acquistano i cuscinetti SKF. Può succedere che il venditore offra sedicenti cuscinetti SKF in confezioni che sembrano originali, con il risultato che il cliente si trova a pagare un prezzo inadeguato per un prodotto di qualità inferiore.
Nella lotta alla contraffazione è fondamentale che gli utilizzatori acquisiscano consapevolezza dei rischi derivanti dall’acquisto di prodotti falsi. Ritirare dal commercio macchinari su cui sono stati montati ricambi contraffatti può essere molto costoso e, se si tratta di applicazioni critiche, i danni sono incalcolabili, nel peggiore dei casi c’è in gioco la vita.
Per salvaguardare l’autenticità occorre acquistare dai Concessionari SKF.
L’apposita marcatura della SKF fa sì che il personale SKF addestrato allo scopo sappia identificare rapidamente i prodotti contraffatti.
La SKF collabora attivamente con le autorità locali preposte all’adozione di contromisure. Tale collaborazione ha reso possibile numerose incursioni della polizia e il sequestro di merci in vari paesi. La SKF presta assistenza anche alle agenzie doganali per fermare i prodotti contraffatti ai confini.
I clienti che sospettano di aver ricevuto falsi prodotti SKF sono vivamente pregati di informare l’azienda circa la data e il luogo di acquisto.

Oltre a oltre a compromettere il prestigio di marchi consolidati, la contraffazione costituisce un rischio per le attività e l’incolumità degli ignari acquirenti.

Sto per fare una confessione: tempo fa acquistai una giacca da sci falsa. Non era mia intenzione. Sebbene il luogo dell’acquisto (una bancarella sul ciglio della strada del Silk Market di Pechino) avrebbe dovuto far nascere in me qualche dubbio, il capo era del tutto simile a quello originale, ma costava un po’ meno. Purtroppo le vere caratteristiche si palesarono solo quando la indossai per sciare: non proteggeva dal freddo e non era affatto traspirante, come se fossi avvolto in un sacchetto di plastica. Non ultimo, incrociando uno sciatore che indossava il capo autentico mi resi conto di come la mia giacca a vento apparisse di qualità decisamente inferiore.

La contraffazione è la riproduzione, a scopo di lucro, di un articolo o un prodotto affinché possa essere scambiato per autentico e originale. A essere falsificati sono spesso i soldi o i documenti, ma l’atto si estende a orologi, capi di abbigliamento, software, prodotti farmaceutici e componenti meccanici. Non sono risparmiate nemmeno le moto e le auto. Talvolta le merci, compresi i loro imballi, recano marchi identici a quelli validamente registrati e sono venduti a prezzi simili, mentre in altri casi, i prodotti visibilmente falsi, costruiti con materiali scadenti, vengono venduti a un prezzo inferiore.

Il fenomeno è sempre più diffuso. Nel 2007, il sequestro di merci contraffatte da parte delle dogane dell’Unione Europea è aumentato del 17 percento rispetto all’anno precedente – ed è una stima indicativa dato che gli acquisti su Internet hanno di molto aumentato il numero di spedizioni di piccola entità. Gli articoli sequestrati sono prodotti quasi per il 60 percento in Cina, mentre l’India e la Svizzera sono i paesi di partenza del 75 percento circa dei farmaci falsi. Il farmaco più falsificato è il Viagra, il rimedio contro l’impotenza le cui pillole fasulle sono ampiamente reperibili su Internet.

Le conseguenze sono ben più gravi di quelle che seguono l’acquisto di un Rolex taroccato o di una giacca a vento a poco prezzo. Si depaupera il valore del marchio e si distrugge una fiducia diligentemente conquistata. Si nuoce gravemente all’attività delle aziende e si mettono a rischio molti posti di lavoro. Per non parlare dei rischi per la salute e la vita di ognuno di noi, laddove siano implicati farmaci o componenti critici.

L’imitazione fraudolenta risale probabilmente all’introduzione del denaro. Intorno al 600 a.C. furono messe in circolazione, in via ufficiosa, monete supplementari a integrazione di un conio troppo esiguo. Era il modo in cui le province romane trascurate si assicuravano una certa disponibilità di denaro. Mille anni più tardi, la falsificazione era diventata una pratica tanto insidiosa quanto consolidata, attraverso la quale si coniavano regolarmente monete in metallo meno prezioso rispetto a quelle ufficiali.

 

Queste attività illeciteerano spesso punite molto duramente in quanto considerate atti di tradimento, capaci di destabilizzare l’economia di un intero paese. Nel 1162, l’imperatore cinese Gao Zong della dinastia Song fece giustiziare alcuni falsari e ricompensò i delatori. In Inghilterra, nel 1690, Thomas e Anne Rogers furono condannati a morte per aver scalfito delle monete per ricavarne scaglie di metallo prezioso: l’uomo fu impiccato, mentre la donna fu bruciata sul rogo.

Con l’avvento delle banconote, la falsificazione è cresciuta fino a diventare una vera e propria arma bellica. Durante la Guerra d’Indipendenza americana, gli Inglesi immisero nelle colonie americane massicce quantità di banconote false; nella Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi idearono un piano segreto, la cosiddetta Operazione Bernhard, allo scopo di destabilizzare l’economia delle potenze alleate.

Oggi la contraffazione è uno strumento che tocca ogni aspetto della vita quotidiana e permette a individui privi di scrupoli di realizzare ingenti guadagni ai danni di gente sprovveduta. Sono molti i casi di persone che si sono ammalate o sono morte per aver consumato cibi alterati o bevande alcoliche addizionate con glicol etilenico o metanolo. La carne proveniente dagli scarti o da animali malati viene lavorata clandestinamente e venduta sotto forma di prodotti a base di carne. Anche i comuni prodotti per l’igiene personale di marchi noti, quali shampoo o saponi, vengono contraffatti con l’impiego di sostanze dannose per la salute degli ignari consumatori – nel 1994, in Gran Bretagna, il sapone in polvere Blue Horizon conteneva soda caustica, che provocò ustioni a quanti ne fecero uso.

 

Nelle applicazionicritiche per la sicurezza le merci contraffatte sono un grave rischio per l’incolumità. Nel 1978, l’ente statunitense Food and Drug Administration ordinò il ritiro dal commercio di pompe cardiache in seguito alla scoperta di valvole contraffatte. Nel 1989, l’impiego di componenti falsi provocò lo schianto nel Mare del Nord di un aereo di linea Convair 580 con 55 persone a bordo. Parti di ricambio contraffatte sono state riscontrate anche in numerosi aerei dell’aeronautica militare americana. Nel 2007, la Federal Aviation Authority, l’ente che regola il trasporto aereo nel paese, ha lanciato un allarme per la circolazione di cuscinetti contraffatti, destinati a elicotteri americani. Anche sulle navette spaziali sono state scoperte parti di ricambio false, sebbene, a oggi, non risulti alcun guasto a esse imputabile. Stando alla Motor and Equipment Manufacturers Association, il mercato dei ricambi automobilistici contraffatti vale circa 12 miliardi di dollari all’anno ed è in rapida crescita.

Non meno importante è il fatto che la contraffazione è collegata alla criminalità organizzata. Chi riproduce illegalmente un prodotto allo scopo di frodare ignari acquirenti non si fa certo scrupoli nel maltrattare i lavoratori o nello sfruttare la manodopera minorile, né nel non rispettare gli standard ambientali.

Punito dall’esperienza dell’acquisto fasullo, mi sono recato da un rivenditore autorizzato e ho acquistato la giacca a vento originale. Sciatore e giacca a vento vivono oggi confortevolmente insieme sulle Alpi austriache.