Ormai ci siamo: la nuova moneta unica è una realtà
Monete e banconote accumulate nei depositi delle varie Banche Centrali dei Paesi Europei, Banche e Uffici Postali, stanno per essere distribuite al pubblico e prenderanno il posto delle Lire a partire dal 1° gennaio 2002.Ci creeranno, però, qualche problema di spazio a causa dell’ampio assortimento di tagli (da pochi centesimi sino a 500 euro) e per le dimensioni delle nuove banconote, più lunghe e più larghe di quelle cui eravamo abituati. Quale contropartita di ciò, potremo percorrere in lungo ed in largo 12 Paesi Europei senza problemi legati al cambio-valuta, ma semplicemente avendo con noi i nostri portafogli e i nuovi portamonete con gli Euro.
Lo scenario
I 12 Paesi Europei interessati al passaggio sono: Italia, Austria, Belgio, Germania, Grecia, Finlandia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.
In Italia per un periodo di due mesi (dal 1° gennaio 2002 al 28 febbraio 2002) si avrà la doppia circolazione ITL e EURO, per favorire il passaggio alla nuova moneta e lo smaltimento dei piccoli stock di monete e banconote nazionali ancora giacenti presso il pubblico. Nonostante la doppia circolazione monetaria, l’Euro sarà già pienamente «operativo» tanto che le Banche dal 1° gennaio 2002 potranno ritirare lire dando in cambio €, ma non potranno in alcun caso fare il contrario. Il periodo dal 1° gennaio al 28 febbraio è stato previsto solo per ritirare dalla circolazione le vecchie monete senza traumi ed in modo ordinato.
I conti correnti, i depositi bancari e postali, così come tutti gli strumenti di debito e credito espressi in ITL, saranno convertiti automaticamente e senza costi in Euro. L’unica preoccupazione è relativa al nostro libretto di assegni che dovremo sostituire con uno «Euro compatibile». i vecchi libretti di assegni in ITL non saranno più validi e già nel periodo dal 1° gennaio 2002 al 28 febbraio 2002 gli assegni dovranno essere emessi in € con tanto di indicazione dei decimali.
… dal punto di vista aziendale!
In questo quadro si è trovato ad operare il Progetto Euro di SKF Industrie con il suo team di 42 persone. Si tratta di esperti di Info Technology, di Users particolarmente qualificati, dei due project leaders e della coordinatrice.
Abbiamo lavorato a questo Progetto dall’Aprile del 1997 ed all’inizio del 2000 si è entrati nella fase più importante ed operativa.
A ritmi serrati, lottando con il «conflitto di risorse» (sempre scarse), ritagliando il tempo occorrente dalle normali attività lavorative, si è svolto un lavoro delicato ed importante per rendere possibile il passaggio all’Euro della nostra azienda.
Alla fine del 2000 tutto era tecnicamente pronto per il «Grande Passo», in attesa solo del momento scelto per la conversione all’Euro condizionato da altri importanti appuntamenti aziendali.
Per il passaggio all’Euro è stato scelto il 1° Ottobre 2001: lo switch Over to the new European Currency. Da questa data SKF Industrie S.p.A. utilizza l’Euro come propria moneta di conto; all’interno della nostra azienda si è cominciato a ragionare in Euro, e tutto ora è espresso in questa unità di misura. La lira, con un po’ di rincrescimento, è considerata una «valuta straniera» dai sistemi informativi aziendali. Dal punto di vista contabile il 1° ottobre 2001 è stato il giorno della svolta, ma per quanto riguarda la fatturazione attiva e passiva SKF Ind. è da mesi, in grado di gestire l’Euro.
Se dal punto di vista aziendale ragioniamo completamente in € dal 1° ottobre 2001, dal punto di vista esterno abbiamo considerato corretto essere parte attiva attraverso una campagna di sensibilizzazione dei nostri clienti e fornitori al fine di anticipare con il più largo anticipo la fatturazione in Euro ed abbiamo trovato in loro un valido supporto per una transizione ordinata e soprattutto non concentrata nella parte finale dell’anno.
Il Progetto Euro ha tagliato trasversalmente l’organizzazione ed ha coinvolto persone provenienti dalle diverse Aree/ Divisioni aziendali. Ciascuno ha portato la propria professionalità e creatività per risolvere i problemi, piccoli e grandi, che si sono incontrati e che si incontreranno in futuro. Ovunque sia stato possibile, le modifiche ai Sistemi Informativi in ottica Euro sono state implementate senza attendere il 1° ottobre 2001, in modo da rendere possibile un passaggio il più soft possibile e in modo da incontrare le aspettative dei clienti che già operavano in Euro.
Il passo finale è stata la parte contabile che riassume in sè tutti gli aspetti dell’azienda.
E’ come avere a che fare con il sistema nervoso di un essere vivente le cui terminazioni raggiungono le parti più remote e da esse traggono informazioni codificate: se le informazioni non arrivano nel modo corretto sono inutili. Per questo motivo abbiamo posto molta attenzione ai collegamenti tra Sistemi ed abbiamo programmato una serie di tests nel periodo immediatamente antecedente lo Switch over e preparato un dettagliato piano di conversione. Con il mese di ottobre 2001 tutte le operazioni di passaggio all’Euro si sono concluse ed il nuovo corso ha avuto inizio.
Le prospettive
Con il 2002 avremo una moneta nuova ed atipica che ha sovvertito una delle regole classiche, secondo cui prima si crea lo Stato, il quale avrà, a sua volta, il diritto di battere moneta. Noi non abbiamo uno stato Europeo, ma i diversi membri hanno delegato ad una autorità centrale dell’Unione Europea il potere di creare moneta. L’accoglienza riservata all’Euro dagli operatori mondiali spesso non è stata delle migliori. La fiducia in questa moneta, virtuale fino al 1° gennaio 2002 e senza uno Stato reale alle spalle è stata inferiore alle attese iniziali così come il tasso di cambio contro il Dollaro USA. Tuttavia le prospettive non sono negative e gli operatori saranno costretti a detenere non solo USD e JPY ma anche EUR per poter partecipare ai commerci internazionali in un mondo suddiviso nelle 3 aree di queste valute.
Luciano Cattelino/
Alessandra Maccari
SKF, Finance
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