Realtà alternativa

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Sintesi

Alternative possibili
– Un veicolo ibrido che impiega uno o più motori elettrici consuma meno carburante rispetto ai tipi standard, diesel o a benzina. Le batterie alimentano il veicolo e recuperano energia durante la frenata.
– L’etanolo è ottenuto dalla fermentazione di cereali, quali frumento e mais. Dalla sua miscela con un 15% di benzina si ottiene l’E85, un carburante venduto in Europa e negli USA. Rispetto alla benzina, l’etanolo offre una resa inferiore del 25%, sebbene produca una minore quantità di emissioni di gas a effetto serra. Entro il 2008, Chrysler, General Motors e Ford hanno in programma di costruire negli Stati Uniti 250.000-500.000 auto alimentate a etanolo, nonostante la rete di distributori non sia ancora completata.
– Le celle a combustibile idrogeno si basano sulla reazione di combustione tra idrogeno e ossigeno da cui scaturiscono acqua ed energia elettrica, la quale viene impiegata per l’alimentazione del motore.

Spesso rivali agguerriti, i costruttori di automobili di tutto il mondo hanno oggi un obiettivo comune: realizzare veicoli economici, capaci sia di ridurre i consumi sia di impiegare carburanti alternativi.

Negli Stati Uniti, così come in Europa e ora anche in Cina, i consumatori, i legislatori e le istituzioni con maggiore coscienza ecologica richiedono autovetture meno inquinanti nell’intento di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2), ritenute da più parti la causa principale del surriscaldamento del pianeta.

Nel febbraio 2007 la Commissione Europea ha stabilito norme più severe che entro il 2012 limiteranno a 130 g al km le emissioni di CO2 per le nuove autovetture. In precedenza si era parlato di riduzioni volontarie a 140 g/km, peraltro disattese.

A sostegno della proposta, il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, si è così espresso: “L’industria automobilistica europea è il cuore delle nostre economie. Solo accogliendo positivamente la sfida posta dai cambiamenti climatici, i costruttori saranno in grado di mantenere e migliorare la propria competitività nel lungo termine”.

Il Congresso e il Senato degli Stati Uniti sono al lavoro per predisporre una norma che imponga alle Case automobilistiche di elevare entro il 2020 l’efficienza energetica media di auto, SUV e furgoni a 6,72 litri per 100 km, riducendo gli attuali livelli di consumo di 1,83 litri per 100 km. Lo standard attuale, 8,55 litri per 100 km, è invariato dal 1983.

La risposta dei costruttori, a lungo ritenuti responsabili di devastazioni ambientali, si concretizza con lo sviluppo di sistemi di propulsione innovativi, che impiegano etanolo, biogas, idrogeno, batterie e tecnologie ibride (nel riquadro). Molti di questi veicoli sono già in produzione, ma il loro costo spesso è di gran lunga superiore ai vantaggi offerti.

È la Cina, con l’aiuto delle case occidentali, a sperimentare l’uso di carburanti alternativi per gli autoveicoli.

Secondo Research and Markets, con circa 7 milioni di auto vendute nel 2006, pari a un aumento del 27% rispetto al 2005, il mercato cinese si colloca al secondo posto nel mondo, preceduto solo dagli Stati Uniti. Nei primi due mesi del 2007 la crescita è stata del 34% rispetto allo stesso periodo del 2006.

Uno sviluppo così consistente è imputabile alla maggiore capacità economica del ceto medio, che sempre più riesce ad acquistare beni di lusso, quali le auto. Research and Markets ha calcolato che in Cina il PIL pro capite è passato da 1.000 dollari nel 1991 a oltre 7.600 dollari nel 2006.

Preoccupata dall’elevato tasso di inquinamento e dalla crescente dipendenza dalle importazioni di petrolio, la Cina è corsa ai ripari imponendo norme più rigorose rispetto a quelle americane, che limitano i livelli di consumo dei carburanti, sebbene ancora lungi dagli standard europei.

In un rapporto dello State Council Development Research Centre, un comitato di esperti del governo cinese, si prevede che entro il 2010 i consumi annui di petrolio ad uso automobilistico saliranno a 138 milioni di tonnellate, pari al 43% del fabbisogno complessivo nazionale. Tale cifra è destinata a salire al 57% nel 2020 a causa dell’aumento del parco circolante cinese. Nella sola Pechino, ogni giorno vengono immatricolate 1.000 nuove vetture.

Il 4 luglio 2007 il Wall Street Journal ha riportato una decisione del governo cinese secondo la quale, in occasione delle Olimpiadi del 2008, a Pechino sarà vietata la circolazione a quasi un milione di auto su tre, nel tentativo di limitare lo smog. L’articolo riferisce altresì che la città ha superato del 78% i limiti di ossido di azoto raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nella seconda edizione del Salone dell’Auto di Shanghai, tenutasi nell’aprile 2007, i costruttori cinesi hanno presentato numerosi prototipi di auto ibride, elettriche e a celle a combustibile. Il crescente numero di ingegneri cinesi, oltre a varie joint venture con alcune multinazionali dell’auto, quali General Motors e Volkswagen, ha dato forte impulso a queste innovazioni.

La ChangAn Automobile di Chongqing ha ricevuto ordini da alcune autorità locali per il suo minivan ibrido elettrico e a benzina e ha già dato il via alla produzione in serie.

Secondo lo US Commercial Service China, Buyusa.gov, il sito dell’agenzia governativa di promozione delle esportazioni americane in Cina, entro la fine del 2007 la Cina intende ridurre del 10% i consumi medi di carburante per 100 km di tutte le auto.

Alcuni esperti, tra cui Rick Wagoner, presidente e CEO della General Motors, sono pronti a scommettere che, per non divenire ostaggio degli attuali motori a combustione interna, la Cina supererà l’Occidente nello sviluppo di nuovi sistemi di propulsione.

Al Shanghai Auto Show di aprile 2007 Wagoner ha dichiarato: “La Cina ha le carte in regola per essere il primo paese a realizzare un’ampia infrastruttura per l’alimentazione a celle a combustibile”.

Wagoner è stato in Cina per discutere con i funzionari cinesi i piani di efficienza energetica della GM, ma, secondo il New York Times, il governo cinese deve ancora decidere quale alternativa di propulsione scegliere – elettrica, a celle di idrogeno, ibrida o a etanolo – sebbene l’esigenza sia quella di trovare al più presto una soluzione da adottare prontamente.

“È la priorità assoluta dei dirigenti cinesi”, ha detto Nick Reilly, presidente di GM Asia-Pacific.

Se, da un lato, i carburanti alternativi contribuirebbero a soddisfare il fabbisogno energetico della Cina e a ridurre lo smog, dall’altro i progettisti danno libero sfogo alla fantasia.

Nell’ambito del Los Angeles Auto Show 2006 ha avuto luogo un concorso riservato ai centri stile delle Case automobilistiche avente per tema la progettazione delle concept car “più ecologiche”.

Tra i prototipi presentati: un veicolo Hummer, che prevede un sistema di fotosintesi integrato in grado di produrre ossigeno puro mediante pannelli di carrozzeria contenenti alghe, un Toyota Renewable Lifestyle Vehicle (RLV), nel quale il conducente può scegliere tra l’azionamento elettrico e quello a pedali, e un veicolo Audi, costruito con l’impiego della sola energia eolica.