Snodi sferici SKF, la conoscenza costruisce i ponti che uniscono l’Italia

Pensando ai prodotti SKF utilizzati nel trasporto ferroviario è naturale riferirsi alle soluzioni di alta qualità sviluppate negli anni, come le unità per gli assali ferroviari oi cuscinetti isolati per i motori di trazione. Parlando di infrastrutture, quali possono essere le gallerie ed i ponti, è spontaneo chiedersi dove si possano trovare soluzioni SKF, sempre all’avanguardia nello sviluppo di valore insieme ai suoi partner. Occorre scendere nello specifico parlando del progetto che riguarda il nuovo tratto di linea ferroviaria appenninico che congiungerà Bologna e Firenze. Nell’ambito del piano di sviluppo del “Sistema Alta Velocità”, Maire Engineering per conto del Consorzio CAVET (Consorzio Alta Velocità Emilia-Toscana, costituito tra Impregilo, Maire Engineering, Cooperativa Muratori Cementisti, Consorzio Ravennate Cooperative Produzione Lavoro) ha verificato la progettazione di massima realizzata da Italferr, ha sviluppato lo studio d’impatto ambientale, il progetto esecutivo e il progetto costruttivo della tratta ferroviaria Bologna-Firenze della lunghezza di 78,5 km di cui 73 km in galleria e 1,5 km in viadotto.

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Sintesi

Sistema Alta Velocità
Linea Milano – Napoli
Tratta Bologna – Firenze
Ente concedente – Ferrovie dello Stato S.p.A.

Concessionaria – T.A.V. S.p.A.

Alta sorveglianza – ITALFERR S.p.A.

General contractor – FIAT S.p.A.

Progettazione e realizzazi – Consorzio CAVET composto da:
• Impregilo
• C.M
• Maire Engineering
• C.R.C.P.L.

SKF ed il consorzio CAVET nello studio congiunto per la realizzazione dei viadotti sulla linea ferroviaria Bologna – Firenze.
E’ dalla metà degli anni ‘60 che le Ferrovie Italiane hanno iniziato i primi studi per la realizzazione di una rete ferroviaria veloce. Tutto il progetto prese il via con la realizzazione della linea direttissima da Roma a Firenze (che entrò in funzione nell’anno 1978). Ad oggi i progetti per le linee veloci s’indirizzano verso il potenziamento e la modernizzazione della ferrovia italiana, in modo da migliorare il servizio offerto al pubblico su scala nazionale e locale. Tale obiettivo è perseguito grazie all’ampliamento strutturale della rete ferroviaria lungo le direttrici più frequentate e al miglioramento funzionale degli itinerari tradizionali.

Pensando ai prodotti SKF utilizzati nel trasporto ferroviario è naturale riferirsi alle soluzioni di alta qualità sviluppate negli anni, come le unità per gli assali ferroviari oi cuscinetti isolati per i motori di trazione. Parlando di infrastrutture, quali possono essere le gallerie ed i ponti, è spontaneo chiedersi dove si possano trovare soluzioni SKF, sempre all’avanguardia nello sviluppo di valore insieme ai suoi partner. Occorre scendere nello specifico parlando del progetto che riguarda il nuovo tratto di linea ferroviaria appenninico che congiungerà Bologna e Firenze. Nell’ambito del piano di sviluppo del “Sistema Alta Velocità”, Maire Engineering per conto del Consorzio CAVET (Consorzio Alta Velocità Emilia-Toscana, costituito tra Impregilo, Maire Engineering, Cooperativa Muratori Cementisti, Consorzio Ravennate Cooperative Produzione Lavoro) ha verificato la progettazione di massima realizzata da Italferr, ha sviluppato lo studio d’impatto ambientale, il progetto esecutivo e il progetto costruttivo della tratta ferroviaria Bologna-Firenze della lunghezza di 78,5 km di cui 73 km in galleria e 1,5 km in viadotto.

Facendo ancora una volta uno zoom e guardando i viadotti ferroviari progettati da Maire Engineering, troveremo nella struttura dei ponti con campata ad arco gli snodi sferici esenti da manutenzione SKF che consentiranno di tenere sospesa la sede ferroviaria, garantendo la resistenza alle vibrazioni che si sviluppano al passaggio dei treni ed ai piccolo movimenti che possono scaturire dai movimenti tellurici.

L’utilizzo di tecnologie all’avanguardia ed in linea con i più elevati standard qualitative ha spinto il consorzio CAVET a contattare SKF nello studio del dimensionamento degli snodi sferici per i viadotti sui torrenti Savena e Sieve, localizzati rispettivamente nelle vicinanze di Bologna e Firenze. Il viadotto Savena è composto da una campata metallica che scavalca il corso d’acqua ed altre 16 campate di luce inferiore in cemento armato e travi in cemento armato precompresso prefabbricate. Il viadotto Savena è un’unica campata in calcestruzzo di circa 70 m gettata in opera, scelta che rappresenta un prototipo a livello nazionale. Lo studio sopra citato è stato suddiviso in differenti fasi, partendo dai semplici calcoli di massima per la scelta preliminare della taglia degli snodi, passando alla modellazione agli elementi finiti del particolare sottoposto alle reali condizioni di carico e vibrazione. Nella fase finale sono stati testati due snodi GEP 220 FS, realizzati in acciaio per cuscinetti e con uno strato di scorrimento in PTFE composito.

Gli ottimi risultati ottenuti sperimentalmente hanno permesso di inserire a pieno titolo gli snodi sferici SKF esenti da manutenzione nei ponti con campata ad arco, che nel prossimo futuro consentiranno di collegare più velocemente l’Italia. E’ il caso di dire che SKF porta la sua conoscenza per farci muovere in ferrovia: sui treni, dove le soluzioni ad altissimo valore aggiunto come le boccole, i cuscinetti isolati e le unità sensorizzate equipaggiano con successo le vetture ferroviarie, e da domani anche nei ponti gli snodi esenti da manutenzione che, grazie alla qualità ed alla tecnologia che li contraddistingue, saranno garanzia d’affidabilità e sicurezza negli anni.

Quale sarà la prossima sfida nello sviluppo di soluzioni nelle grandi opere per SKF? La conoscenza ci guiderà verso la sua scoperta!