Stathis Ioannides – militante nella lotta contro l’attrito

Tribologia deriva dal greco tribos che significa sfregamento e logos, discorso. Forse non è un caso che uno dei maggiori esperti in questo campo sia di origine greca.

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Sintesi

ETÀ: 67
FORMAZIONE: laurea in Ingegneria Elettromeccanica presso l’Università di Atene, specializzazione in Meccanica Applicata presso l’Imperial College of Science, Technology and Medicine di Londra
FAMIGLIA: sposato, con un figlio
RESIDENZA: Londra.

Tribologia deriva dal greco tribos che significa sfregamento e logos, discorso. Forse non è un caso che uno dei maggiori esperti in questo campo sia di origine greca.

 

 

Stathis Ioannides nacque ad Atene, ma si trasferì a Londra nei favolosi anni sessanta per studiare all’Imperial College of Science, Technology and Medicine. “L’ingegneria è una tradizione di famiglia”, racconta Ioannides. “Mio padre aveva uno studio tecnico di consulenza ad Atene e io da bambino mi divertivo a smontare i giocattoli per capire come erano fatti, pertanto l’ingegneria è stata una scelta naturale”.

Dopo aver completato gli studi, Ioannides proseguì il suo percorso diventando un esperto acclamato in tutto il mondo nel campo della tribologia, la scienza che studia i processi di interazione superficiale tra organi in movimento. Nel dicembre 2008 gli fu conferito il massimo riconoscimento dell’industria – la Gold Medal del Tribology Trust, l’ente britannico amministrato dall’Institution of Mechanical Engineers – per i successi conseguiti, in particolare nell’ambito dei cuscinetti volventi. L’onorificenza gli è stata consegnata da Sua Maestà il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, durante una cerimonia a Buckingham Palace, nel giugno 2009.

“I cuscinetti mi attraggono perché, da lontano, sembrano componenti molto semplici. In realtà, nell’arco di cento anni sono stati oggetto di enormi sviluppi, tanto che ogni ulteriore ottimizzazione richiede la conoscenza approfondita di varie discipline scientifiche e tecniche, quali la scienza dei materiali, la lubrificazione e la meccanica dei fluidi. Solo la multidisciplinarietà può fornire le risposte che stiamo cercando e questa è la vera sfida tecnologica”.

 

In realtà, a quella sfidaIoannides aveva già risposto elaborando una teoria sulla fatica da contatto per rotolamento, che fu accolta con gran successo quando fu pubblicata nel 1984. Ioannides dimostrò che il metodo di calcolo per stabilire la durata dei cuscinetti non era al passo con la loro evoluzione ed elaborò un nuovo procedimento che offriva risultati più accurati. Dimostrò che i cuscinetti erano spesso sovradimensionati e che impiegando tipi più piccoli si potevano soddisfare gli stessi requisiti con notevoli risparmi complessivi. “Il fatto che il metodo sia stato assunto come standard ISO per il calcolo della durata è davvero un bel risultato”, commenta.

Ioannides entrò alla SKF nel 1981, in Olanda, in qualità di ingegnere senior e fu nominato direttore del settore Ricerca e Sviluppo nel 1995. Parallelamente, dal 1986 ricopriva anche l’incarico di visiting professor presso l’Imperial College. “Entrambe le istituzioni mi hanno permesso di essere all’avanguardia nella ricerca tribologica e di svolgere un lavoro affascinante ed enormemente gratificante. Mi ritengo davvero molto fortunato”.

 

Nel 2005 Ioannidesfu nominato coordinatore del progetto SKF “Green Bearings”, istituito a Bruxelles dalla Commisione Europea nel contesto del programma LIFE a sostegno di iniziative per la conservazione dell’ambiente e della natura. Nell’intento di sviluppare cuscinetti più efficienti sotto il profilo energetico, il team SKF ha realizzato due nuove famiglie di cuscinetti che offrono una riduzione dell’attrito come minimo del 30 percento rispetto ai tipi standard. Oltre ai cuscinetti a rulli conici e a quelli radiali a sfere, il nuovo concetto E2 Energy Efficient comprende anche un nuovo metodo per calcolare e ottimizzare l’esecuzione delle ralle per il posizionamento delle pale nelle turbine eoliche. Recentemente, il principio è stato esteso anche ai cuscinetti orientabili a rulli e a rulli cilindrici.

“Questi nuovi cuscinetti E2 presentano due interessanti aspetti: da un lato accontentano il cliente, perché i costi del ciclo di esercizio sono minori, dall’altro giovano all’ambiente, perché consumano meno energia. Se si pensa che nel mondo sono in funzione oltre 50 miliardi di cuscinetti, che sono i componenti più diffusi dopo dadi e bulloni, è facile immaginare il potenziale di risparmio energetico globale”.

 

Salvaguardia ambientaleed efficienza energetica sono i principali obiettivi della ricerca nel mondo dei cuscinetti, ai quali si aggiungono la riduzione dei costi, il miglioramento delle prestazioni e l’ampliamento delle capacità funzionali per rispondere ai requisiti di particolari applicazioni. Secondo Ioannides, “C’è un crescente interesse nell’applicazione della conoscenza tribologica alle micro e nano tecnologie, dato che a questo livello l’importanza relativa dell’attrito aumenta rispetto alle forze d’inerzia, e gli effetti possono variare di parecchio su scale così piccole”.

La meccatronica, cioè l’interazione di componenti meccanici ed elettronici, specie se combinata con l’informatica, rappresenta un altro punto chiave della ricerca nell’ambito dei cuscinetti volventi. “Se un cuscinetto è equipaggiato in modo da comunicare la temperatura di esercizio e i carichi a cui è sottoposto, ci sono più possibilità che le operazioni di rilubrificazione siano effettuate al bisogno anziché in modo automatico, oltre al fatto che si può pianificare la manutenzione con minori interruzioni. Si creano in tal modo nuove opportunità per un impiego più efficiente dei macchinari che ci circondano”.

Alla vigilia del suo pensionamento, Ioannides apprezza che il mondo stia iniziando a capire l’importanza della tribologia e della sua ampia applicabilità. “Durante una recente visita nel Regno Unito, una delegazione di accademici cinesi ha presentato uno studio dal titolo “Investigation on the Present Situation of Tribological Applications and Research on the Development Strategy of Tribology in China” (gennaio 2006 – ottobre 2007), dal quale emerge una potenzialità di risparmio pari all’1,55 percento del PNL cinese qualora la tribologia fosse applicata estensivamente nell’industria. Davvero un bel po’ di soldi, anche se l’obiettivo si realizzasse solo in parte!”