Una Total Success Story firmata SKF

A quale esigenza avete cercato di rispondere? “Come noto, la fase più delicata nel processo di colata continua dell’acciaio è quella iniziale, quando l’acciaio fuso inizia a solidificarsi nella “lingottiera” da cui fuoriesce sotto forma di “bramme” e continua il processo di raffreddamento e formatura passando tra due file di rulli che costituiscono il cosiddetto “Segmento 0”. In questo “Top Segment”, i cuscinetti volventi risultano particolarmente sollecitati a causa delle condizioni proibitive: altissime temperature (la superficie dei rulli può raggiungere parecchie centinaia di gradi centigradi), carichi molto elevati, basse velocità di rotazione, ambiente saturo di vapore, contaminazione elevatissima di acqua (per il raffreddamento) e particelle solide (polveri e scaglia). In particolare, l’ingresso di materiale contaminante all’interno dei rulli e dei cuscinetti porta a un rapido danneggiamento e bloccaggio degli stessi; per ovviare a questo problema, il metodo tradizionale prevede un flusso continuo di grasso attraverso i cuscinetti realizzato con un sistema di lubrificazione automatico. Il grasso, pompato ad intervalli molto frequenti, fornisce protezione e lubrificazione, ma per contro comporta gravi problemi di inquinamento ambientale e costi elevatissimi per l’approvvigionamento (sono decine le tonnellate consumate all’anno), nonché per lo smaltimento dalle acque di raffreddamento e per l’installazione e la manutenzione del sistema di lubrificazione”.

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Renato D’Uva, in qualità di Technical Consultancy Manager della Service Division di SKF, è fortemente impegnato nello sviluppo dell’“approccio TSS”: acronimo che vale sia per “Total Shaft Solutions”, il programma che ha l’obiettivo di fornire “soluzioni totali” ai clienti, sia per “Total Success Stories”, i casi di successo conseguiti applicando il programma in questione. Tra queste storie di successo vogliamo raccontare quella che vede come protagonista la prima Continuous Caster Roll Unit (unità rullo per macchine di colata continua per acciaio esente da lubrificazione del mondo; in breve, SKF ConRo.
Ingegner D’Uva, com’è nato il progetto? “Il ConRo non ha avuto origine (almeno non solo) per rispondere alla richiesta di un singolo cliente, ma è principalmente frutto di un’idea nata raccogliendo un’esigenza generale del mercato. Quindi, sulla base dell’esperienza maturata nelle attività a supporto per diverse acciaierie-clienti, l’intuizione originale è maturata fino a diventare un progetto per un prodotto innovativo e l’attività è stata portata avanti congiuntamente dai vari team SKF in Italia, Germania e Svezia. Nel nostro paese, il ConRo ha conosciuto il primo sviluppo applicativo per uno dei maggiori stabilimenti siderurgici italiani. Il cliente è un gruppo industriale leader assoluto nel settore in Italia, e uno dei principali gruppi produttori di acciaio a livello mondiale”.

A quale esigenza avete cercato di rispondere? “Come noto, la fase più delicata nel processo di colata continua dell’acciaio è quella iniziale, quando l’acciaio fuso inizia a solidificarsi nella “lingottiera” da cui fuoriesce sotto forma di “bramme” e continua il processo di raffreddamento e formatura passando tra due file di rulli che costituiscono il cosiddetto “Segmento 0”. In questo “Top Segment”, i cuscinetti volventi risultano particolarmente sollecitati a causa delle condizioni proibitive: altissime temperature (la superficie dei rulli può raggiungere parecchie centinaia di gradi centigradi), carichi molto elevati, basse velocità di rotazione, ambiente saturo di vapore, contaminazione elevatissima di acqua (per il raffreddamento) e particelle solide (polveri e scaglia). In particolare, l’ingresso di materiale contaminante all’interno dei rulli e dei cuscinetti porta a un rapido danneggiamento e bloccaggio degli stessi; per ovviare a questo problema, il metodo tradizionale prevede un flusso continuo di grasso attraverso i cuscinetti realizzato con un sistema di lubrificazione automatico. Il grasso, pompato ad intervalli molto frequenti, fornisce protezione e lubrificazione, ma per contro comporta gravi problemi di inquinamento ambientale e costi elevatissimi per l’approvvigionamento (sono decine le tonnellate consumate all’anno), nonché per lo smaltimento dalle acque di raffreddamento e per l’installazione e la manutenzione del sistema di lubrificazione”.

Qual’è stata, allora, la vostra proposta? “L’attività di SKF si è da subito indirizzata alla creazione di un’unità rullo completa, che integrasse al proprio interno tutti i componenti (rulli, sopporti, alberi, cuscinetti, sistemi di tenuta eccetera), affinché fosse possibile considerarla un “pezzo unico”, da consegnare ai tecnici di linea pronta per l’installazione. Così è nato un prodotto assolutamente innovativo; tra i tanti pregi, basta citare il fatto che non necessita di lubrificazione, grazie all’impiego di un innovativo sistema di cuscinetti e tenute in combinazione con uno speciale design di tutte le parti del rullo. Con i rulli ConRo non è più necessario lubrificare in continuo i cuscinetti e di conseguenza l’impianto di pompaggio di lubrificante può essere completamente eliminato dalla linea”.

Quando il progetto è entrato nella fase operativa? “I primi 10 ConRo sono stati montati in Italia a gennaio 2001. Sono stati necessari due anni per completare i test, ma il risultato finale è stato positivo, poiché i ConRo hanno superato i requisiti di durata stabiliti con il cliente (cioè sei mesi di esercizio effettivo, ai quali se ne aggiungono altri sei dopo il ricondizionamento effettuato da SKF). E il prodotto offre in più numerosi vantaggi immediati: montaggio e smontaggio estremamente più facile e veloce, nessun pompaggio di grasso lubrificante, conseguente eliminazione del sistema di lubrificazione a bordo del segmento e della sua manutenzione e servizio di ricondizionamento secondo gli elevati standard SKF”.

Perché i ConRo vengono considerati una Total Shaft Solution? “Le nuove unità rullo SKF rappresentano una “soluzione totale” non solo perché tecnologicamente vincenti rispetto all’alternativa tradizionale, ma anche perché hanno consentito al fornitore (SKF) e al cliente (l’acciaieria) di cooperare per la creazione di valore. Sono, insomma, un riuscito esempio di approccio win-win: entrambe le società hanno condiviso l’attività che ha portato alla realizzazione e alla messa in opera dei ConRo, ottenendo ciascuna importanti benefici. Inoltre, SKF fornisce sia il prodotto sia il servizio, cioè l’attività di ricondizionamento dei rulli; in altri termini, fornisce una soluzione completa, che il cliente implementa per migliorare il proprio livello di produttività ed efficienza”.

Comunicazione di Marketing
SKF, Service Division