Un’azienda controcorrente
E’ possibile sfi dare i trend del mercato e riuscire lo stesso a primeggiare? L’esperienza di Sacma – costruttore di presse automatiche per la produzione di viti, bulloni e pezzi speciali – ci dice di sì. Anche grazie al contributo di fornitori eccellenti, come Willy Vogel AG, leader mondiale nei sistemi di lubrifi cazione.
Quando, negli anni Novanta, le aziende facevano a gara per liberarsi di parti anche importanti dei processi produttivi (le chiamavano terziarizzazioni o outsourcing), Sacma portava “in casa” gran parte delle lavorazioni accessorie. Nel periodo recente dei trasferimenti (o “delocalizzazioni”) delle fabbriche nei paesi dell’Est Europa o dell’Estremo Oriente (definiti in modo esplicito “Low Cost Countries”), Sacma cresceva con un’acquisizione in Italia, per la precisione in Piemonte. Infine, di fronte a una Cina che minaccia di “invadere” i nostri mercati, Sacma sceglie di investire proprio in quel paese, aprendo in loco una filiale di assistenza tecnica. Ma chi è e che cosa fa quest’azienda che naviga contro la corrente delle tendenze industriali?
Sacma nasce nel 1939 a Limbiate, vicino Milano, per produrre filettatrici e presse per pezzi a geometria semplice. Ma è verso il 1980 che l’azienda accelera il proprio sviluppo, fino ad entrare nel ristretto club dei produttori illustri di macchine per la fabbricazione di viti, bulloni e pezzi speciali. Aziende che oggi, in tutto il mondo, si contano sulle dita di una mano; tra queste, Sacma spicca per una produzione all’avanguardia tecnologica e una quota di mercato vicina al 20% del totale complessivo. Nel 2005, il fatturato ha toccato i 45 milioni di euro.
L’amministratore delegato dell’azienda, Valerio Mesutoglu, e il responsabile dell’ufficio tecnico, Roberto Trabattoni, hanno le idee molto chiare sulla direzione da seguire: «Le nostre macchine non devono fermarsi mai; per questo, la nostra parola d’ordine è “affidabilità”». Affidabilità che, nel caso di Sacma, fa rima con razionalità: il moderno stabilimento di Limbiate, dove lavorano 150 persone, presenta linee eleganti e funzionali, che creano un ambiente di lavoro modello. Razionalità che vive anche nelle scelte strategiche legate alla produzione: «Abbiamo deciso – spiega Mesutoglu – di concentrare la nostra gamma su alcuni modelli chiave: anche se le tipologie finali sono più di 45 (e se le personalizzazioni su richiesta sono all’ordine del giorno), tutto parte da 6-7 modelli base. Una razionalizzazione dell’offerta che si riflette sulla componentistica: per ridurre la complessità della produzione e del servizio post-vendita ci affidiamo a pochi e selezionati fornitori».
Tra questi, un posto di primo piano è occupato da VOGEL, che da oltre 40 anni realizza i sistemi di lubrificazione integrati nelle macchine Sacma. «Con questo fornitore siamo in sintonia perché anche loro hanno fatto dell’affidabilità una bandiera. Ancora oggi riceviamo richieste di ricambi per centraline di lubrificazione montate 20 anni fa; e 20 anni di servizio, per un sistema di lubrificazione che lavora su una pressa da decine di tonnellate in condizioni ambientali difficili, sono un record in termini di affidabilità».
Un altro terreno di contatto tra le due realtà è l’innovazione: «VOGEL ha saputo mantenersi al passo con l’evoluzione del mercato e anche per noi questo è un obiettivo primario. Infatti, da 15 anni investiamo dal 7 al 10% del nostro fatturato in nuovi macchinari e tecnologie, ammodernamento degli impianti e delle sedi, attività di ricerca e sviluppo». In questo, Sacma dimostra ancora una volta di andare controcorrente: in un’epoca dove diversificare sembrava la soluzione vincente per affrontare gli alti e bassi del mercato, quest’azienda ha scommesso su se stessa, investendo fino all’ultimo centesimo sullo sviluppo del proprio core business.
Sintesi
Lubrificare 100 tonnellate di macchinario
È questo il peso della SP660AL, l’ultimo modello di pressa SACMA, fi ore all’occhiello dell’azienda di Limbiate (MI). Un “bestione” capace di una forza di stampaggio di 5000 KN e in grado di produrre 90 pezzi al minuto. Considerate anche le dimensioni (circa 10 m di lunghezza per 4,5 di larghezza e 4 d’altezza), lubrificare l’intera macchina ha portato ad affrontare nuove ed impegnative problematiche.
Il sistema di lubrifi cazione ad intermittenza che ricopre un ruolo fondamentale, dovendo garantire un’adeguata e costante lubrifi cazione delle guide di scorrimento del gruppo mobile, ha richiesto una verifi ca progettuale legata all’utilizzo di tubazioni più lunghe. Inoltre, in fase di progetto si è voluto migliorare il sistema di ingrassaggio del gruppo trasferta preposto allo spostamento dei pezzi nelle varie operazioni di deformazione.
«In precedenza, per il gruppo trasferta era prescritta una lubrificazione manuale quotidiana. Inserendo un sistema automatico, abbiamo aumentato i punti di lubrifi cazione e la frequenza: in questo modo, non solo si limita l’intervento degli operatori, ma si migliora nel campo dell’affi dabilità». Qual è stato il contributo di VOGEL in questo progetto? «Tutti i calcoli li abbiamo condotti insieme, facendo lavorare in team gli Uffi ci Tecnici delle due società; perciò la consulenza di questo fornitore è stata effi cace per mettere a punto la lubrifi cazione della SP660AL e per raggiungere i traguardi che ci eravamo posti. D’altronde, VOGEL è per noi una garanzia di qualità: sono molti i clienti che, nel commissionare una macchina, richiedono espressamente questo fornitore, che peraltro è l’unico scelto da noi per tutta la produzione SACMA».
E’ possibile sfi dare i trend del mercato e riuscire lo stesso a primeggiare? L’esperienza di Sacma – costruttore di presse automatiche per la produzione di viti, bulloni e pezzi speciali – ci dice di sì. Anche grazie al contributo di fornitori eccellenti, come Willy Vogel AG, leader mondiale nei sistemi di lubrifi cazione.
Quando, negli anni Novanta, le aziende facevano a gara per liberarsi di parti anche importanti dei processi produttivi (le chiamavano terziarizzazioni o outsourcing), Sacma portava “in casa” gran parte delle lavorazioni accessorie. Nel periodo recente dei trasferimenti (o “delocalizzazioni”) delle fabbriche nei paesi dell’Est Europa o dell’Estremo Oriente (definiti in modo esplicito “Low Cost Countries”), Sacma cresceva con un’acquisizione in Italia, per la precisione in Piemonte. Infine, di fronte a una Cina che minaccia di “invadere” i nostri mercati, Sacma sceglie di investire proprio in quel paese, aprendo in loco una filiale di assistenza tecnica. Ma chi è e che cosa fa quest’azienda che naviga contro la corrente delle tendenze industriali?
Sacma nasce nel 1939 a Limbiate, vicino Milano, per produrre filettatrici e presse per pezzi a geometria semplice. Ma è verso il 1980 che l’azienda accelera il proprio sviluppo, fino ad entrare nel ristretto club dei produttori illustri di macchine per la fabbricazione di viti, bulloni e pezzi speciali. Aziende che oggi, in tutto il mondo, si contano sulle dita di una mano; tra queste, Sacma spicca per una produzione all’avanguardia tecnologica e una quota di mercato vicina al 20% del totale complessivo. Nel 2005, il fatturato ha toccato i 45 milioni di euro.
L’amministratore delegato dell’azienda, Valerio Mesutoglu, e il responsabile dell’ufficio tecnico, Roberto Trabattoni, hanno le idee molto chiare sulla direzione da seguire: «Le nostre macchine non devono fermarsi mai; per questo, la nostra parola d’ordine è “affidabilità”». Affidabilità che, nel caso di Sacma, fa rima con razionalità: il moderno stabilimento di Limbiate, dove lavorano 150 persone, presenta linee eleganti e funzionali, che creano un ambiente di lavoro modello. Razionalità che vive anche nelle scelte strategiche legate alla produzione: «Abbiamo deciso – spiega Mesutoglu – di concentrare la nostra gamma su alcuni modelli chiave: anche se le tipologie finali sono più di 45 (e se le personalizzazioni su richiesta sono all’ordine del giorno), tutto parte da 6-7 modelli base. Una razionalizzazione dell’offerta che si riflette sulla componentistica: per ridurre la complessità della produzione e del servizio post-vendita ci affidiamo a pochi e selezionati fornitori».
Tra questi, un posto di primo piano è occupato da VOGEL, che da oltre 40 anni realizza i sistemi di lubrificazione integrati nelle macchine Sacma. «Con questo fornitore siamo in sintonia perché anche loro hanno fatto dell’affidabilità una bandiera. Ancora oggi riceviamo richieste di ricambi per centraline di lubrificazione montate 20 anni fa; e 20 anni di servizio, per un sistema di lubrificazione che lavora su una pressa da decine di tonnellate in condizioni ambientali difficili, sono un record in termini di affidabilità».
Un altro terreno di contatto tra le due realtà è l’innovazione: «VOGEL ha saputo mantenersi al passo con l’evoluzione del mercato e anche per noi questo è un obiettivo primario. Infatti, da 15 anni investiamo dal 7 al 10% del nostro fatturato in nuovi macchinari e tecnologie, ammodernamento degli impianti e delle sedi, attività di ricerca e sviluppo». In questo, Sacma dimostra ancora una volta di andare controcorrente: in un’epoca dove diversificare sembrava la soluzione vincente per affrontare gli alti e bassi del mercato, quest’azienda ha scommesso su se stessa, investendo fino all’ultimo centesimo sullo sviluppo del proprio core business.
Anche tra Sacma e SKF, che nel 2004 ha acquisito VOGEL, i rapporti sono di lunga data. «È naturale – commenta Mesutoglu – abbiamo sempre cercato il meglio e, nei cuscinetti, il meglio esce dagli stabilimenti della multinazionale svedese». Ma l’apprezzamento è reciproco, infatti SKF non è solo fornitore di Sacma, ma anche cliente: «Tra Italia e Francia, abbiamo venduto circa otto macchine per lo stampaggio a semi-caldo di anelli per cuscinetti. Sia noi sia SKF abbiamo puntato molto sul servizio post-vendita: la disponibilità dei loro prodotti è ottima, grazie anche alla rete dei Concessionari Autorizzati; e noi, nei confronti dei nostri clienti, abbiamo creato numerosi uffici decentrati per l’assistenza tecnica nei principali mercati quali il Nord America, Sud America, Germania, Francia e Cina».
Di nuovo, Sacma dimostra di voler sfidare le scelte della maggioranza: in un mercato sempre più assillato dal “prezzo”, l’azienda di Limbiate punta tutto sul “valore”. «Noi crediamo che, alla lunga distanza, prospera chi sceglie la qualità, anche se costa di più. Un discorso che estendiamo ai nostri fornitori: noi siamo disposti a riconoscere un “premium price” a VOGEL purché i suoi prodotti continuino a essere un gradino al di sopra della concorrenza. E cioè si dimostrino, nella realtà, i più affidabili in assoluto».
E ancora: mentre molte industrie faticano a pianificare la produzione, rincorrendo gli alti e bassi della domanda, Sacma organizza con largo anticipo il proprio lavoro, programmando gli ordini di componenti. Un vantaggio nei processi industriali che si ripercuote anche sui fornitori. «Noi però – conclude Mesutoglu sorridendo – non ci consideriamo certo rivoluzionari o sovversivi. Abbiamo le nostre idee e le seguiamo senza lasciarci trascinare dalle “mode”. Crediamo nella qualità, e la ricerchiamo con rigore; sappiamo che i nostri clienti ci chiedono affidabilità, e noi la forniamo loro. Se poi questo vuol dire sfidare i guru dell’industria e i trend del mercato, allora considerateci pure un’azienda controcorrente».