Produzione
Maasvlakte Power Plant 3

Rendimento costante

Brucia 100 chilogrammi di carbone al secondo la ­centrale elettrica Maasvlakte Power Plant 3, nei Paesi Bassi. Il prossimo fermo per manutenzione? Tra sei anni. SKF svolge un ruolo fondamentale affinché non ci siano interruzioni di corrente.

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Uniper

Attiva in oltre 40 paesi

12.000 dipendenti

Circa 36 gigawatt di capacità

8,2 miliardi di metri cubi di capacità di stoccaggio del gas

400 TWh di contratti a lungo termine per il gas

1,7 miliardi di euro di margine operativo lordo (utile prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) 2017

www.uniper.energy

Protesa nel Mare del Nord ­sulla costa occidentale dei Paesi Bassi, Maasvlakte è un’imponente ­estensione artificiale del ­complesso ­industriale di Europoort e parte del ­porto di Rotterdam. Su questo promontorio spazzato dai venti hanno sede numerose industrie, ­compresi terminali per container, centri di distribuzione e aziende chimiche. Al centro si trova la centrale elettrica di Uniper.

Con una capacità installata di 36 gigawatt a livello mondiale, Uniper è uno dei maggiori produttori di energia del mondo. Inaugurato nel 1974, l’impianto di Maasvlakte si estende su una superficie di tre chilometri quadrati e vanta la ­centrale elettrica a carbone a unità singola più grande, più efficiente e più pulita del mondo. Il suo fiore all’occhiello, il Maasvlakte Power Plant 3 (MPP3), opera dal 2016. Con una capacità di 1.100 MW, ­utilizza carbone di grado AO e biomasse per generare energia elettrica, termica e gas. L’impianto è anche adibito al trattamento dei rifiuti provenienti dalle aziende chimiche attraverso il quale genera vapore, acqua di raffreddamento ed elettricità.

Nastro trasportatore con gesso, biprodotto dell’impianto a carbone.
Nastro trasportatore con gesso, biprodotto dell’impianto a carbone.

MPP3 in cifre

  • Capacità lorda: 1.100 MW
  • Rendimento: ~ 47%
  • Condizioni del vapore a 620°C, 285 bar
  • Inizio costruzione: aprile 2008
  • In funzione: 2014/ 2015
  • Lavoratori in situ: > 2.500
  • Record giorni di funzionamento: 1.337

Il carbone, proveniente da vari paesi, ­arriva al porto su navi da 250.000 TPL. L’area di attracco è collegata all’impianto tramite un nastro trasportatore sotterraneo lungo tre chilometri. “­Quando arrivano le navi, decidiamo ciò che ci serve in base a ciò che trasportano”, dichiara Rutger Boere, responsabile della manutenzione di Uniper Maasvlakte. “Il carbone viene acquistato e trasportato – come in una sorta di mercato via mare”. Il carbone utilizzato da Uniper è sempre una miscela. “La composizione del carbone varia a seconda della fonte di provenienza; scegliamo il tipo che ci permette di rispettare i severi limiti di emissioni”, spiega Boere.

L’MPP3 combina la combustione di ­carbone all’80 percento con quella di biomasse, farine di carne e ossa, biopropano e rifiuti provenienti ­dalle vicine aziende di Maasvlakte. “Con circa 100 chilogrammi di carbone al secondo si producono 1.100 megawatt di energia elettrica”, dichiara Boere. “Ma l’impianto produce anche ­ceneri volanti e gesso per l’edilizia, nonché il vapore impiegato dalle vicine aziende nei loro processi industriali”.

Rutger Boere, responsabile manutenzione, Uniper Maasvlakte.
Rutger Boere, responsabile manutenzione, Uniper Maasvlakte.
Marcel van Nielage, business manager, SKF.
Marcel van Nielage, business manager, SKF.

Ottimizzare le prestazioni del macchinario rotante

Nel gennaio 2018 SKF ha firmato con Uniper un contratto biennale ­finalizzato alle prestazioni del macchinario rotante (Rotating Equipment Performance), che riguarda:

  • Condition monitoring attraverso la misura delle vibrazioni
  • Condition monitoring attraverso un programma di ispezione di pompe, motori elettrici e sistemi d’ingranaggi
  • Gestione della lubrificazione
  • Consulenza tecnica sulla manutenzione
  • Analisi dei cedimenti dei cuscinetti
  • Miglioramento costante

Oltre all’MPP3, Uniper gestisce anche l’impianto dello Utility Centre Maasvlakte Leftbank (UCML), che attraverso la co-combustione di gas e rifiuti chimici genera 80 megawatt di energia elettrica e fornisce calore e acqua di raffreddamento alle aziende chimiche locali.

UCML è inestricabilmente legato ai precedessori di MPP3”, commenta Boere. “L’MPP2 è stato convertito in un compensatore sincrono che eroga potenza reattiva e gestisce l’energia per stabilizzare la rete.E’ l’unico di questo tipo in Europa e ci sono voluti 15 mesi per attuare la conversione. E’ importante riuscire a trasformare qualcosa di vecchio e obsoleto in un elemento chiave a supporto della trasmissione di energia nel continente”.

“L’MPP3 è in cima all’ordine di merito dei fornitori di energia elettrica europei, e opera quasi a pieno regime, giorno e notte, 24 ore su 24”, dice Boere. “È un sistema dinamico, volatile e complesso. La compravendita di energia elettrica viene effettuata in blocchi di 15 minuti”. La volatilità è dovuta al carattere imprevedibile della produzione di energia da fonti come il solare e l’eolico.

L’impianto di Maasvlakte è collegato non solo alle vicine aziende, ma anche alla rete europea. La manutenzione è dunque un nodo strategico. “Le interruzioni di corrente programmate per eseguire gli interventi di manutenzione sull’impianto UCLM intercorrono ogni sei anni. In questo lasso di tempo il sistema deve funzionare in modo efficiente e continuo”, spiega Boere. “E quando ci fermiamo noi, si fermano anche i nostri vicini. Tutti i fermi devono essere allineati”.

Maasvlakte Power Plant 3
Maasvlakte Power Plant 3

Assicurare un tale livello di affidabilità è un’impresa ardua per la manutenzione. “Sono solo 23 gli addetti alla manutenzione che hanno la responsabilità di gestire questo impianto”, chiarisce ­Boere. “A volte sentiamo di essere noi ­quelli gestiti dall’impianto. Ma possiamo contare sul sostegno di SKF”.

Con un impianto da 1,6 miliardi di euro, dotato di tecnologie ultramoderne, la SKF è all’altezza della sfida.
Rutger Boere, responsabile manutenzione, Uniper Maasvlakte

In passato, Uniper si appoggiava a tre ­diversi fornitori, ma la mancanza di interazione tra loro aumentava il ­carico sull’azienda. “SKF soddisfa i nostri bisogni di manutenzione grazie alla sua vasta ­conoscenza tecnica, agli strumenti più avanzati e al ­personale qualificato che ci assiste nell’attività”, afferma Boere. “Con un impianto da 1,6 miliardi di euro, dotato di tecnologie ­ultramoderne, la SKF è all’altezza della sfida. Pur pensando di ­essere ormai avanti nel processo di ­ottimizzazione, forse abbiamo sovrastimato i nostri progressi nel ­riprendere la tecnologia dai precedenti fornitori. E non rendiamo la vita facile a SKF, poiché stiamo inserendo la combustione di biomasse i nuove tecnologie di ­rotazione che necessitano di manutenzione!”.