Proprietà condivisa, benefici condivisi
Quando le macchine sono seguite da uno staff che insieme lavora bene sull’esercizio e sulla manutenzione, l’affidabilità cresce.Di solito, chi possiede un’automobile si dà molto da fare per accertarsi che continui a funzionare bene. Molti automobilisti provvedono regolarmente a controllare l’olio e ad eseguire altre operazioni fondamentali di manutenzione, limitandosi a consultare uno specialista quando è necessario l’intervento di una persona qualificata o l’uso di attrezzature speciali.
Quando le macchine sono seguite da uno staff che insieme lavora bene sull’esercizio e sulla manutenzione, l’affidabilità cresce.Di solito, chi possiede un’automobile si dà molto da fare per accertarsi che continui a funzionare bene. Molti automobilisti provvedono regolarmente a controllare l’olio e ad eseguire altre operazioni fondamentali di manutenzione, limitandosi a consultare uno specialista quando è necessario l’intervento di una persona qualificata o l’uso di attrezzature speciali.
A differenza delle vetture aziendali utilizzate da più persone, che vengono spesso trattate con scarsa cura, le vetture concesse in esclusiva a un dirigente sono curate molto meglio, proprio come farebbe il possessore di una vettura di sua proprietà.
In questi casi ciò che conta è il senso di proprietà della vettura.
Allo stesso modo, negli stabilimenti industriali, gli addetti all’esercizio ed alla manutenzione sono più motivati a collaborare gli uni con gli altri per assicurare l’affidabilità del funzionamento quotidiano se provano un senso di partecipazione alla proprietà delle macchine. È questa la filosofia alla base della ODR (operator-driven reliability): proprietà condivisa significa benefici condivisi.
Prevenire i problemi prima che si verifichino
L’ODR colloca gli addetti all’esercizio e gli addetti alla manutenzione fianco a fianco, in modo che possano valorizzare reciprocamente le proprie esperienze; essa prevede che gli operatori svolgano alcune delle procedure di manutenzione ed interagiscano con i vari reparti le cui funzioni contribuiscono all’affidabilità complessiva dello stabilimento.
L’obiettivo è prevenire i problemi prima che si verifichino ed ottimizzare i costi globali di esercizio dello stabilimento, individuando precocemente i punti in cui l’affidabilità può essere migliorata.
Sono sempre più numerose le aziende che adottano prassi ODR nel quadro dei propri programmi di affidabilità della manutenzione. Ciò comporta un coordinamento quotidiano tra operatori e reparto manutenzione. Si tratta di un approccio concreto. Sono gli operatori stessi che eseguono alcune operazioni di manutenzione per ridurre i tempi di inattività delle macchine.
Nel campo della manutenzione, un trend parallelo a questo è lo sviluppo delle tecnologie per il miglioramento dell’affidabilità come i controlli di processo, i sistemi computerizzati di gestione della manutenzione e le nuove generazioni di apparecchiature manuali. Mettendo insieme questi trend, è nato il concetto di ODR.
Sebbene il coinvolgimento degli operatori nella manutenzione delle apparecchiature per migliorarne l’affidabilità non sia un concetto nuovo, non sempre i tentativi di attuare un programma ODR hanno successo. La chiave è proprio quel senso di condivisione della proprietà.
In alcune aziende, forse più illuminate, il concetto di proprietà dello stabilimento è un elemento ovvio della cultura del luogo di lavoro. In altre aziende, invece, regna una cultura dell’«incolparsi a vicenda». In alcuni casi di questo tipo, ne sono risultate linee rigide di demarcazione tra esercizio e manutenzione.
Impegno interfunzionale
Gli operatori della raffineria di Beaumont della Mobil Corporation hanno avuto modo di constatare che l’ODR è un modo di impegnare sia i livelli alti che quelli bassi dell’organizzazione. In occasione della Conferenza internazionale dei servizi industriali del 1999, il reliability engineer Walter Jones e la sua équipe hanno presentato il lavoro da loro svolto per ridurre di 100 milioni di dollari i costi dovuti all’inaffidabilità nella raffineria nel corso dei cinque anni successivi.
Rivendicando un «cambiamento fondamentale della cultura del nostro stabilimento», Jones ha riferito che il nuovo approccio aveva già cominciato a produrre notevoli risultati economici.
L’esperienza della raffineria Mobil di Beaumont dimostra che l’affidabilità richiede un impegno interfunzionale. «I costi principali dell’inaffidabilità sono nel processo – dice Jones – Molte anomalie derivano dal modo in cui le apparecchiature vengono fatte funzionare e possono essere individuate precocemente soltanto dagli operatori. Se non si riesce a impegnare il gruppo degli operatori nel miglioramento dell’affidabilità, procedere non serve a molto. Seguendo un approccio puramente funzionale della manutenzione, si può aggiungere ben poco valore».
In un recente numero della rivista Maintenance Technology, Keith Burres, direttore delle attività internazionali della HSB Reliability Technologies, con sede nel Texas, ha riferito un altro esempio di risultati economici positivi ottenuti grazie alla ODR. In uno stabilimento, la cavitazione delle pompe causava ogni anno 88 ore di inattività.
Ottimizzando la frequenza della lubrificazione, la produzione è aumentata di 16.000 tonnellate il primo anno. Quando gli operatori hanno messo in primo piano l’affidabilità, si è inoltre ottenuto un miglioramento nella qualità pari a 30.000 tonnellate di prodotto, mentre l’efficienza complessiva delle apparecchiature è salita dall’85 all’89%.
Ciò che gli operatori devono sapere
A prescindere dal tipo di azienda o di tecnologie in uso, un programma ODR presenta alcuni aspetti fondamentali. Gli operatori che dovranno impegnarsi nelle attività di manutenzione devono sapere:
- che cosa fare quando viene riscontrato un problema
- che cosa non fare quando viene riscontrato un problema
- quali mansioni rientrano nei limiti della loro competenza
- quali mansioni sono al di fuori dei limiti della loro competenza
Queste azioni concrete dimostrano chiaramente che l’ODR è un gruppo distinto di attività che, invece di limitarsi a suggerire che cosa dovrebbe succedere, portano a risultati tangibili. L’esperienza conferma che l’ODR, se messa in atto adeguatamente, è una pratica versatile che può dare un contributo prezioso al successo di un programma di affidabilità della manutenzione.
Superare gli ostacoli
Le linee di demarcazione spesso esistenti tra manutenzione ed esercizio rappresentano uno degli ostacoli più evidenti alla realizzazione di un programma totale di manutenzione produttiva incentrato sull’ODR. In molte organizzazioni, la manutenzione e l’esercizio si svolgono in modo pressoché indipendente l’una dall’altro; ciascuno di essi ha i propri obiettivi e le proprie strutture.
Trasformare una cultura di recriminazione in una cultura di condivisione può essere un’impresa ardua, ma non impossibile. Per mettere in atto con successo un programma di ispezioni affidato all’operatore è necessaria la consapevolezza che quest’attività è destinata a recare vantaggi per tutte le parti coinvolte.
In ogni settore di attività, gli addetti devono riconoscere e rispettare pienamente l’esperienza e le qualifiche di chi opera negli altri settori ed il contributo che essi possono dare.
Quando un programma ODR viene attuato in un’atmosfera generale di entusiasmo per i vantaggi che il programma può portare all’organizzazione, esso potrà non solo ridurre notevolmente i tempi di inattività ed aumentare la redditività, ma anche migliorare la cultura dell’azienda.