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Robot al trotto

Gli scienziati italiani hanno sviluppato un robot quadrupede destinato a sostituire gli uomini in situazioni pericolose.

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Per secoli gli uomini hanno esplorato il mondo a cavallo. Oggi tocca a un cavallo speciale imparare a esplorare il mondo senza cavaliere. Un gruppo internazionale di scienziati dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova ha realizzato HyQ (Hydraulic Quadruped, quadrupede idraulico), un robot del peso di 70 kg studiato per sostituire l’uomo o gli animali in ambienti e contesti pericolosi. Operazioni di salvataggio, cantieri di costruzione, ambienti contaminati come centrali nucleari o industrie chimiche, sono alcuni esempi di applicazione.

Ciascuna delle quattro zampe di HyQ è dotata di due giunti dotati di cuscinetti SKF e azionati da cilindri idraulici e di un giunto azionato da un motore elettrico. Questi giunti permettono al robot quadrupede di marciare, correre alla velocità di due metri al secondo, saltare, scalciare e sollevarsi sulle zampe posteriori – in scioltezza, come un vero cavallo. Ancora più similmente ad un vero quadrupede, il robot è in grado di muoversi agilmente sulle irregolarità del terreno, adeguando il passo per superare ostacoli di diversa forma e dimensione.

A HyQ manca ancora una testa, ma Claudio Semini, coordinatore responsabile del progetto, assicura di volerne costruire una equipaggiata di fotocamera stereoscopica e telemetro laser per la navigazione e la mappatura. Gli scienziati stanno anche pensando di dotare il corpo di un braccio manipolatore – un attributo non proprio tipico del cavallo ma utile a un cavaliere robot.