Una base solida

Per contrastare la difficile situazione economica nazionale, il Gruppo brasiliano Votorantim si muove nell’arena internazionale con acquisizioni e partecipazioni.

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Sintesi

Il contratto di Trouble Free Operation tra SKF e Votorantim Cimentos e la sua affiliata Votorantim Industrial, è un modello per i rapporti tra il Gruppo Votorantim e gli altri fornitori, come sostiene Emerson Luiz Miguel, responsabile della VC per il contratto con la SKF.

L’accordo, del valore di 2,5 miliardi di dollari annui, è il più importante per la SKF in Brasile e riguarda principalmente il cemento, nell’ordine di 1,5 miliardi di dollari, ma anche gli stabilimenti metallurgici, agro-alimentari e chimici.

Da anni la SKF forniva cuscinetti alla VC e ad altre società del gruppo, sebbene non in modo sistematico, poiché ogni impianto aveva il proprio sistema di codifica per attrezzature e parti. «In passato, il processo di acquisto si concludeva sempre sul prezzo più basso, spesso a scapito della qualità», afferma Tarcisio Chaves Simões, ora coordinatore di progetto presso la sede di Curitiba ma responsabile della manutenzione elettromeccanica alla Cimento Tocantins di Brasília, all’epoca dell’entrata in vigore dell’accordo con la SKF.

Nel 2000, il Gruppo Votorantim istituisce un comitato per la fornitura che, un anno dopo, sigla un contratto esclusivo con la SKF. «E’ stata la prima esperienza del genere per la VC ed è stata molto importante. I nostri impianti hanno ora lo stesso livello qualitativo e i tecnici hanno tutti le stesse conoscenze», dice Miguel.

Il contratto, che comprende attrezzature, formazione, controllo delle scorte e manutenzione, esemplifica l’approccio Asset Efficiency Optimisation della SKF volto a soddisfare svariate esigenze dei clienti. Secondo Othon Alexandre X Diógenes, consulente della SKF Latin America per il segmento cementifici, non è tanto importante sapere quali cuscinetti servono, quanto sapere cosa occorre affinché i clienti raggiungano i propri obiettivi.
E per Miguel l’obiettivo è trovare, insieme ai fornitori, soluzioni con valore aggiunto.

Il cemento è alla base del Gruppo Votorantim ed è anche il prodotto che ha permesso al gruppo di diventare uno dei più importanti conglomerati di aziende del Brasile. Ed è dal cemento che il Gruppo parte per imporsi come società globale.

Nel 1936 Votorantim, modesto produttore tessile, tenta di diversificare con il cemento, reinvestendo proficuamente nel corso degli anni i proventi ricavati fino a diventare una società con fatturato annuo di 3,6 miliardi di dollari e 28.000 dipendenti. Vari sono i settori di attività: cartario, minerario, metallurgico, chimico, agro-alimentare e finanziario. La divisione Votorantim Cimentos (VC), tuttavia, rappresenta da sola il 35 % del fatturato dell’intero gruppo. «E’ l’origine della nostra azienda e rimane la nostra più grossa forza», dice Antonio Carlos da Rosa Pereira, Direttore Generale per le forniture alla VC.

Ottava nella classifica mondiale dei produttori di cemento, la VC nel 2001 ha intrapreso una serie di acquisizioni e investimenti negli Stati Uniti e in Canada. Nonostante le forti esportazioni di prodotti quali il succo d’arancia, il Gruppo Votorantim mai prima d’ora aveva cercato di aprire filiali all’estero. «L’esperienza internazionale della VC è molto importante per il resto del gruppo. Non è così comune che una società brasiliana abbia sedi produttive all’estero», sostiene Emerson Luiz Miguel, consulente per le forniture.

Segmenti di mercato
La VC  è impegnata in prima linea anche nella riorganizzazione dell’intero gruppo, finalizzata a sviluppare ulteriormente le aziende consociate. Il Gruppo Votorantim, che nel 2003 ha celebrato l’85° anniversario, ha sempre tratto forte identità dal suo team di dirigenti-proprietari di valore, tra cui José Ermírio de Moraes, uno dei fondatori della potente São Paulo Industrial Federation, nonché ministro e senatore, e i suoi figli José Ermírio e Antonio Ermírio. Con l’avvento della terza generazione, i membri della famiglia adottano il modello societario tradizionale che comprende un consiglio di amministrazione, controllato dagli azionisti, e un management di professionisti.

Fino al 1998, l’organizzazione della VC era suddivisa per aree geografiche, con gruppi direttivi indipendenti per ciascuna delle quattro sedi regionali. Uno schema poco equilibrato che è stato ora rivisto per concentrare la maggior parte delle attività direttive nella nuova sede di Curitiba, nel sud del Brasile, poco distante dalla sede storica della società. L’attenzione è rivolta ai vari segmenti di mercato e non più alle aree geografiche.

Con 24 stabilimenti produttivi sparsi in un paese vasto quanto un continente, la VC si conferma il leader brasiliano per la produzione di calce e cemento, con una capacità produttiva annua di 28 milioni di tonnellate. Nel 2002 ne sono state prodotte 16 milioni di tonnellate, pari al 42% del mercato brasiliano. Dal 1996, l’azienda ha ampliato la produzione con la malta di cemento ottenendo una quota di mercato pari al 30%.

Stimolare i consumi
Nel 2002, l’azienda compie un passo verso l’integrazione verticale paragonabile al modello delle società statunitensi, acquisendo tre produttori di calcestruzzo nazionali. L’intento è stimolare il consumo di cemento che, a causa della recente perdita di potere d’acquisto dei brasiliani, si è ridotto drasticamente: nel primo semestre 2003, i consumi sono scesi ulteriormente del 10% rispetto al 2002, già poco brillante. 

Le terribili previsioni a breve termine per il mercato domestico hanno incentivato l’espansione all’estero della VC. «Non abbiamo molto spazio per crescere nel mercato brasiliano e intendiamo creare valore con nuovi business internazionali», afferma Pereira.

Nel 2001 si avvia il progetto espansionistico con l’acquisizione della St Mary’s Cement, azienda canadese con stabilimenti in Canada e negli Stati Uniti. All’inizio del 2003, i brasiliani lanciano la Suwannee American Cement, impresa in partecipazione con un partner statunitense. Nel settembre 2003, la St Mary’s acquisisce la Badger Cement Products, un cementificio con sede nel Wisconsin, USA. Le società estere affiliate della VC attualmente detengono il 10% del mercato canadese e il 2% del mercato americano.

I migliori, non i più grandi
In confronto ad alcune concorrenti, quali la messicana Cemex  e la francese Lafarge, la VC parte in ritardo nella corsa alla globalizzazione. «Le altre società hanno iniziato ad espandersi prima di noi e non ci aspettiamo di batterle in quantità. Non pensiamo ad essere i più grandi, intendiamo però essere i migliori», dice Pereira.

Perseguendo questo obiettivo, la VC adotta pratiche ottimali in difesa dell’ambiente sia in Brasile e sia all’estero: il cementificio di Rio Branco, vicino a Curitiba ha ottenuto per primo in Brasile la certificazione ambientale ISO 14001 ed ha ricevuto il massimo riconoscimento in materia di salute e sicurezza da parte della National Occupational Safety Association del Sudafrica.