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Un ponte verso il prossimo secolo

Il più grande ponte mobile dell’Asia unisce le sponde del fiume cinese Hai He

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Da sempre l’uomo ha avuto l’ambizione di passare da una sponda all’altra dei fiumi. Forse per la necessità di trovare un terreno più fertile, più selvaggina o, più semplicemente, per un’esigenza fine a se stessa, tale ambizione è culminata con l’invenzione del ponte. Il mezzo di collegamento si è però spesso rivelato un ostacolo alla navigazione, che è stato risolto con la creazione di ponti mobili.

Ne esistono di varie tipologie – levatoi, pieghevoli, girevoli, sollevabili e basculanti. Questi ultimi sono caratterizzati da un sistema di contrappesi che equilibra il movimento di oscillazione della campata e li rende particolarmente adatti per porti e corsi d’acqua, come nel caso del fiume Hai He, a Tianjin, in Cina, dove è stato da poco ultimato il più grande ponte basculante dell’Asia.

Situata nella Cina settentrionale, Tianjin (Tientsin), che confina a nordovest con Pechino, è una città in rapida espansione, con quasi 10 milioni di abitanti, che si estende lungo le coste del Golfo di Bohai, la parte più a nord del Grande Canale della Cina, lungo 1.776 km, in cui confluiscono tra gli altri il fiume Giallo e il fiume Azzurro.

Terminato nel novembre 2009, il nuovo ponte basculante di Tianjin ha lo scopo di favorire il sempre maggiore transito di navi da carico lungo il fiume Hai He. Costituito da una doppia campata, ciascuna delle quali contrappesata nella parte posteriore della struttura e azionata da motori idraulici montati su cremagliere curve nella centina del contrappeso, il ponte è lungo 869 metri, con una luce di 68 metri. La SKF ha contribuito al progetto con la fornitura di cuscinetti e lubrificanti.

In cinese Tianjin significa “guado dell’Imperatore”. Il nuovo ponte garantirà ai capi di stato di passare all’asciutto.